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'Ferma determinazione a porre rimedio agli effetti negativi della cessione del credito correlata ai bonus edilizi. Partendo dal decreto legge approvato lo scorso 16 febbraio, il Governo ribadisce il suo impegno a trovare le soluzioni più adeguate per quelle imprese del settore edilizio che hanno agito correttamente nel rispetto delle norme'. Lo ha affermato il presidente del Consiglio Giorgia Meloni durante la riunione a Palazzo Chigi con le parti sociali sulle conseguenze dello stop al superbonus e alla cessione del credito. In particolare, sui crediti incagliati (cioè i crediti maturati e che il sistema bancario ha difficoltà ad assorbire) la questione - fa sapere Palazzo Chigi con una nota - verrà esaminata al più presto in un tavolo tecnico al quale saranno presenti i rappresentanti delle associazioni di categoria oggi intervenuti'
Nel tavolo tecnico saranno individuate norme transitorie al fine di fornire soluzioni nel passaggio dal regime antecedente al decreto legge a quello attuale, tenendo conto della situazione delle imprese di piccole dimensioni e di quelle che operano nelle zone di ricostruzione post-sisma.
Il Governo ha ribadito la permanenza dei bonus per l’edilizia nella forma delle consuete detrazioni d’imposta dalla dichiarazione dei redditi.
In attesa dell'azione del governo si mostra preoccupato Claudio Candini, presidente del Collegio Imprenditori Edili dell'Emilia: 'Un intero settore, composto quasi esclusivamente da piccole e medie imprese, spesso a conduzione familiare, che ha contribuito in modo determinante al rilancio del Pil italiano, rischia di collassare e di trascinare con sé gran parte della filiera. Senza sottovalutare il concreto pericolo di perdere centinaia di posti di lavoro'.
'Ci sono cantieri che si sono bloccati, altri che non partono nemmeno perché le aziende sono prive di liquidità e hanno il cosiddetto cassetto fiscale saturo, fornitori che, a loro volta, aspettano di essere pagati. Non sono rari i casi in cui da mesi i ponteggi sono allestiti senza che le attività di cantiere riescano a partire. Il paradosso è che i furbi, comunque una nettissima minoranza, hanno portato a termine le loro truffe sparendo poi dal mercato, invece le aziende serie, quelle che i lavori li fanno a regola d'arte e che danno lavoro, vengono penalizzate'. Oltre allo sblocco dei crediti, secondo i costruttori è indispensabile una proroga: 'Il blocco da parte delle banche nell'acquisizione dei crediti, di fatto ha già creato enormi anomalie. I tempi di esecuzione dei lavori sono nella stragrande maggioranza dei casi saltati e quindi chiudere i cantieri entro il 31 dicembre è utopistico', avvisa Candini.
Nella foto, il Ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti
Redazione Pressa
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