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È fallito, e dopo diverse settimane di attacchi si può dire miseramente, il tentativo di una certa politica di governo e, dobbiamo dirlo, di una certa stampa, di criminalizzare, dividere, bollare, classificare la civile espressione del dissenso. In piazze che dopo la conferma che nella giornata di sabato, a Modena, si sarebbe svolta, oltre alla manifestazione no pass, anche quella si DDL Zan, qualcuno ha diviso come democratiche e antidemocratiche, giuste e sbagliate, di destra e non di destra. Con un atteggiamento pregiuziale che si è scontrato ancora una volta contro se stesso, contro ciò che Modena e i modenesi ancora una volta hanno dimostrato.
La Modena che si è espressa ieri nelle due manifestazioni organizzate in città, da un lato quella che gridava pacificamente il dissenso contro il Green Pass ed un governo che, unico al mondo, l'ha applicato anche sul lavoro, senza passare dal parlamento, e dall'altro la piazza dell'arcigay che gridava contro un parlamento che democraticamente ma con voto segreto ha affossato la legge Zan, hanno dimostrato, divise dagli spazi e dagli orari, ma unite dal rispetto dei principi democratici e civili, di essere, insieme, più avanti, molto più avanti della politica che la città la rappresenta e, dobbiamo dirlo, di una certa stampa che ha fatto delle parole forti, dell'accusa a prescindere, del pregiudizio e della discriminazione preliminare, il verbo dell'espressione 'quotidiana'.
E purtroppo, quando parliamo di organi di governo, anche dal fronte istituzionale.
Quello spirito divisivo e pregiudiziale che classifica e condanna le piazze ancora prima di essere organizzate e sul quale lo stesso nuovo questore, con autorevole eleganza ha posto un chiaro monito, ribadendo senza se e senza ma che il diritto a manifestare in forme civili e nell'equilibrio dei tanti interessi che animano i centri delle città soprattutto nei fine settimana, deve essere non solo garantito ma anche tutelato, ha ricevuto dalla piazza una risposta di civiltà. Che smonta e mette a nudo anche gli attacchi ante e post di chi provocatoriamente e preliminarmente, lo abbiamo detto e lo ripetiamo, tenta di porre, su alcune piazze, su centinaia di modenesi, una lettera scarlatta. Come ha fatto il sindaco di Modena, con palesi pubblici riferimenti (che pesano come macigni all'interno dell'aula consigliare), a presunte matrici fasciste, non solo tra ma alla base dei cortei no pass e addirittura della manifestazioni degli operai della New Holland che con la solidarietà di gruppi di comuni cittadini modenesi protestano da settimane contro il Green Pass che prima li ha esclusi dalla mensa e poi dal lavoro stesso. E' a quella politica di sistema e divisiva e a quella stampa che ad essa fa da megafono che le piazze di ieri hanno dato la più bella, colorata, civile e democratica risposta.
Gianni Galeotti
Redazione Pressa
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