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Si può discutere nel merito del crollo dell'affluenza (che facendo qualche proiezione indicherebbe che alle prossime elezioni amministrative anche a Modena il PD avrebbe forti difficoltà ad affermarsi al primo turno), si può discutere su Renzi e suoi detrattori, si può discutere anche sull'opportunità stessa delle primarie, e dei due euro che come abbiamo sentito 'non li pagherei mai, è meglio un caffé'. Si può discutere su tutto. In politica ci sta. Ma su una cosa, emersa chiaramente domenica scorsa, in occasione delle primarie per la scelta del segretario nazionale del PD, non si può discutere. Ovvero che il Partito Democratico è l'unico partito in Italia, e forse non solo in Italia, capace di organizzare eventi ed iniziative di tale portata. Che detta così sembra scoprire l'acqua calda, soprattutto quando il termine di paragone con gli altri partiti che hanno disgregato (se mai ne abbiano avuta una), ogni tipo di organizzazione, è impietoso per non dire cinico.
Ma così non è. Perché domenica bastava fare un giro anche solo in uno dei seggi, prevalentemente allestiti all'interno delle polisportive (che nel tempo hanno sostituito ma non cambiato nei modelli di aggregazione quelli delle case del popolo), per rimanere stupiti. Nel pensare che di seggi come quello, con tanto di cabine elettorali, presidenti, scrutatori, segretari e referenti di partito eletti (consiglieri o funzionari che fossero), chiamati li a controllare e presidiare (abbiamo incontrato un raggiante Carpentieri a Modena est) nella sola provincia di Modena, ne erano aperti 102. Centodue, non due, non venti, non cinquanta, che già sarebbe stato un bel numero, ma centodue. Che si può dire tutto ciò che si vuole, perchè ci sta. Ci sta sentire dire che li, a quei banchi a votare e a scrutare 'erano tutti vecchi nostalgici', ci sta sentire dire 'che tanto alla fine non serve a niente', che 'sono la metà dell'altra volta' e che molti poi, 'quando si va a votare davvero, non votano PD'.
Ci sta, ci sta tutto. Ma non ci sta il non riconoscere un qualcosa che è evidente e, visti i tempi, comunque straordinario. La, sopravvissuta a tutto, grande potenzialità organizzativa del partito democratico. A tutti i livelli, centrale e periferico. Capace di portare in tutta Italia quasi due milioni di persone a votare per la sola scelta interna del proprio segretario. Quasi due milioni. Nel pieno del ponte del primo maggio, in piena crisi politica e di rappresentanza. In un momento in cui la gente se parli di politica cambia discorso e si gira schifata. Quasi due milioni. Che non è poi nemmeno quello. Perchè anche fossero stati 500 mila o mille, quell'organizzazione, così grande, che abbiamo visto, sarebbe stata messa in piedi lo stesso. E allora, per questo, al netto di tutto, al netto di Renzi, Emiliano e Orlando, al netto del 'ma da che parte stai', chapeau al PD e ai suoi militanti.
Gianni Galeotti