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Caso Saman, legale del padre: 'Quelle frasi non sono una confessione'

Caso Saman, legale del padre: 'Quelle frasi non sono una confessione'

'Abbiamo il brogliaccio di una trascrizione di un'intercettazione telefonica relativa a due persone che parlavano un dialetto pachistano'


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''Quello di cui parliamo è un virgolettato riportato in un'informativa da cui non si può desumere che ci sia stata una confessione, non abbiamo nemmeno contezza che a parlare fosse Shabbar Abbas''. Lo ha detto oggi l'avvocato Simone Servillo, legale di Shabbar Abbas, padre di Saman dopo quanto uscito nella giornata di ieri. Ricordiamo che il padre di Saman Abbas è ancora latitante in Pakistan.

''Abbiamo il brogliaccio di una trascrizione di un'intercettazione telefonica relativa a due persone che parlavano un dialetto pachistano - spiega l'avvocato Servillo - Bisogna vedere se è stato tradotto bene e se la frase va intesa in senso letterale o figurativo. Le intercettazioni vanno prese con le molle e la storia dei nostri processi ci insegna che molto spesso delle interpretazioni sbagliate in ambito processuale hanno portato a delle cantonate''.

''Non so chi ha fatto uscire quella informativa ma chiunque lo abbia fatto si è assunto una bella responsabilità - sottolinea l'avvocato - Avremo un processo davanti a una Corte d'Assise e che comincino a uscire gli atti già da adesso è un danno irrimediabile al processo. Fondamentalmente va a inficiare la 'freschezza' del giudice che deve assumere determinati elementi in sede processuale. Chi ha dato alle stampe quella informativa ha danneggiato il processo''.

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