Dietro compenso avrebbe iniettato soluzioni fisiologiche al posto del vaccino anti-Covid, o fatto risultare positivi tamponi che non lo erano per garantire Green pass fasulli ad amici e conoscenti no vax. Per questo un'infermiera di 50 anni di Piacenza è stata arrestata oggi dai carabinieri con le accuse di corruzione e falso in atto pubblico. Con lei è indagato anche un complice, che si trova ora agli arresti domiciliari, accusato di averle procurato i clienti. 'Se i fatti fossero confermati, saremmo di fronte ad un comportamento di assoluta gravità, inaccettabile per un'intera comunità che da due anni sta affrontando la pandemia, con tutto il carico di dolore per le perdite dei propri cari, per i sacrifici personali, sociali ed economici', dice l'assessore regionale alla Salute Raffaele Donini. 'Un comportamento irresponsabile che offende anche l'intera categoria dei professionisti sanitari che, al contrario, con abnegazione e spirito di sacrificio assicurano quotidianamente l'impegno per uscire dall'emergenza che da troppo tempo sta condizionando le nostre vite', prosegue. Ma 'non c'è spazio per chi specula e inganna la collettività', avvisa Donini. 'Grazie quindi all'Ausl di Piacenza che si è mossa tempestivamente segnalando il caso da cui sono partite le indagini e massima fiducia nella magistratura, confidando in un rapido esito, guardando avanti con fiducia'. Certi che 'questi episodi non scalfiscono il senso di comunità e responsabilità che da sempre contraddistinguono il nostro territorio', conclude l'assessore.
Piacenza, falsi vaccini e tamponi positivi artefatti: arrestata infermiera

Con lei è indagato anche un complice, che si trova ora agli arresti domiciliari
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