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'A San Cesario una insalubre palude nel nuovo centro sportivo'

'A San Cesario una insalubre palude nel nuovo centro sportivo'

L'area 'depressa' ricavata in una ex cava, ancora al centro di un esposto al sindaco e ai Nas dei consiglieri della lista Rinascita Locale Zanoli e Boni


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Il centro sportivo di San Cesario, ricavato nell'area 'depressa' del fondo di una cava in via Ghiarelle, continua ad essere oggetto di segnalazioni ed esposti riguardanti la sua collocazione. Oltre ai problemi derivanti dalla vicinanza dell'autostrada, elemento che probabilmente spiega gli alti, anzi altissimi in quanto paragonabili a quelli della centralina Arpae di viale Giardini a Modena, livelli di inquinanti e di PM10 già misurati in passato da Arpae, arrivano segnalazioni anche di altre criticità. L'ultima in ordine di tempo riguarda la comparsa, al suo interno, di una sorta di palude di ampie proporzioni, dove l’acqua ristagna per molto tempo, diventando poi a detta delle tante persone che ogni giorni frequentano l'area, maleodorante.La situazione è stata documentata dai Consiglieri comunali Mirco Zanoli e Ludovica Boni della lista 'Centrodestra per la rinascita' e portata sul tavolo del sindaco Zuffi e dei Carabinieri del Nas di Parma, attraverso un esposto. Oggetto dell'istanza è chiedere di verificare la natura di tale presenza di acqua e le possibili implicazioni per la salute pubblica e la sicurezza ambientale.I due consiglieri ipotizzano un ristagno dell'acqua che non viene assorbita dal terreno, ma il livello del piano in cui è situato il centro sportivo, diversi metri al di sotto del piano campagna essendo lo stesso il fondo della cava, suggerisce anche il riaffioro di acqua di falda e di canali sotterranei che tra l'altro le vecchie carte visualizzano.
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In sostanza le precipitazioni e l'abbondanza di acqua nel sottosuolo potrebbe avere trovato, a livello del fondo della ex cava, uno sfogo. Riaffiorando. Fenomeno tra l'altro frequentissimo nelle ex cave nelle vicinanze dell'alveo del fiume Panaro della stessa zona. L'esposto potrebbe e vorrebbe servire ad attivarne gli organi competenti per accertarne l'origine. Oltre ai chiarimenti sul possibile rischio ambientale e per la salute delle persone che frequentano l'area. 'Essendo l'area frequentata da centinaia di atleti, tra i quali tantissimi minori, ogni giorno chiediamo che vengano effettuati, in via precauzionale, specifici controlli. Con la salute pubblica non si scherza ed è doveroso, da parte della pubblica amministrazione, titolare dell'area, escludere ogni tipo di rischio'.
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Nato a Modena nel 1969, svolge la professione di giornalista dal 1995. E’ stato direttore di Telemodena, giornalista radiofonico (Modena Radio City, corrispondente Radio 24) e consigliere Corecom (C...   

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