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'Castelnuovo, diciamo no a nuovo mega impianto fotovoltaico'

'Castelnuovo, diciamo no a nuovo mega impianto fotovoltaico'

Bolognesi e Galletta: 'Molto importante agire adesso mentre è in corso l'iter autorizzativo che porterà alla creazione di questo impianto'


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'E' in corso l’iter autorizzativo per la creazione di un impianto fotovoltaico agrivoltaico, all’interno del comune di Castelnuovo Rangone, di enormi dimensioni come è evincibile dall’immagine aerea. L’impianto in oggetto verrà realizzato fra le Vie Canobbia, SP 16-Della Pace e Del Cristo in corrispondenza di un terreno che attualmente è totalmente destinato all'agricoltura, con la presenza di querce ad alto fusto e secolari tutelate dalla Regione Emilia Romagna. L’area in oggetto risulta inoltre, per una parte, interessata dall’area di rispetto di una villa storica dotata di giardino tutelato anch’esso in quanto sottoposti a decreto di vincolo ministeriale denominata Villa Melini. Non ultimo l’area su cui insisterebbe l’impianto in oggetto è stata in parte classificata all’interno del PUG nella Tavola dei vincoli Tutele e vincoli paesaggistici quale zona ad elementi di interesse storico archeologico'. A parlare sono i consiglieri di Castelnuovo Marzia Bolognesi e Stefano Galletta.
 

'L'interesse privato, la speculazione economica non possono prevalere sul rispetto della natura, dell’ambiente, della storia e della salute. Un impianto privato di questo tipo infatti comporterà la trasformazione di un campo agricolo in un impianto fotovoltaico agrivoltaico che ben poco avrà a che vedere con il rinnovabile, il green ed un vero cambiamento verso la sostenibilità.
In quanto non farà altro che consumare suolo agricolo per una superficie enorme, abbattere querce secolari, creare un impatto visivo e soprattutto potenzialmente inquinante e nocivo per la salute delle persone e degli animali, in quanto comporterà la creazione di linee elettriche ed una cabina di trasformazione di un voltaggio molto elevato, potrebbe inoltre essere controindicato per l’effetto abbagliante che in alcune ore del giorno avrebbe nei confronti degli arei in procinto di atterrare all’aeroporto di Bologna o in transito - continuano Bolognesi e Galletta -. Anche il Legislatore si è reso conto che impianti di questo tipo autorizzati sulla base delle precedenti leggi sono sbagliati, ha quindi cercato di porvi rimedio mediante l’emissione di decreti legge di maggio e luglio scorsi. E' quindi molto importante agire adesso mentre è in corso l'iter autorizzativo che porterà alla creazione di questo impianto e che addirittura passa sopra alle teste dei cittadini e coinvolge in minima parte le amministrazioni pubbliche locali come il Comune, in modo che quando la gente si accorga di cosa sta succedendo sia già troppo tardi, il territorio sia già rovinato, gli alberi siano abbattuti e non si possa più fare nulla.
Stiamo portando avanti una raccolta firme sia porta a porta fra la gente, ovviamente ignara di tutto, che sulla piattaforma on line change.org, di conseguenza il supporto di tutti molto gradito e ben accetto. Stiamo anche costituendo un comitato che possa dare voce alle persone in modo che la collettività possa essere sempre più parte attiva e non passiva nelle scelte che ricadendo sul territorio avranno interazioni negative'.
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