Consorzio Burana, via libera al nuovo super-impianto di sollevamento a Cavaliera

Presentata questa mattina una delle maggiori opere degli ultimi decenni. Finanziata soprattutto da fondi PNRR, servirà 3 province, e costerà 68 milioni di euro. Consegna cantiere tra pochi giorni, fine lavori tra due anni
'Era il 1996 quando il Consorzio ha iniziato a pensare ad una soluzione per l’area del Burana-Volano, a seguito dell’alluvione che aveva interessato diversi territori tra ferrarese, mantovano e bassa modenese. Era già evidente allora come la crescente urbanizzazione e i cambiamenti climatici fossero diventati un problema che andava gestito poiché la dotazione di infrastrutture del territorio era ormai inadeguata per rispondere alle esigenze produttive ed abitative di un territorio profondamente cambiato nel corso degli anni. Non si trascuri il fatto che parliamo di un’area che dall’ultimo censimento 2021 conta quasi 113.000 imprese con 476.742 addetti impiegati, con un tasso di occupazione medio di oltre 50,6 punti (rispetto al dato italiano di 45,9)' - ha affermato Il Presidente del Consorzio della Bonifica Burana, Francesco Vincenzi.
“Tra studio di fattibilità, progettazione preliminare e definitiva è da oltre 20 anni che il Consorzio ha uno staff che, oltre all’attività ordinaria, si dedica all’ideazione dell’impianto Cavaliera' - ha sottolineato il Direttore del Consorzio della Bonifica Burana, l’Ing. Cinalberto Bertozzi, aggiunge. La soluzione progettuale che abbiamo individuato nel Cavaliera prevede la realizzazione di un nuovo impianto di sollevamento con potenzialità di scolo fino a 60 m³/s da costruirsi nel punto più congeniale per lo scarico in golena del Po, ovvero in località Malcantone, comune di Bondeno.
A conclusione dell’opera, la portata idraulica che potrà essere scaricata nel fiume Po sarà complessivamente di 100 m³/s. L’opera, che stima 78.000 uomini-giorno di lavoro, sarà dotata di un sistema di 12 pompe e di una serie di opere complementari di viabilità locale e due ponti. Tra rendicontazione e collaudo, il termine dei lavori è previsto per il 30 marzo 2026. L’impianto Cavaliera si iscriverà inoltre nell’ambito di rispetto delle indicazioni DNSH, per cui gli interventi realizzati rispettino il principio di non arrecare un danno significativo agli obiettivi ambientali”.
“È una delle più rilevanti opere di bonifica che viene realizzata in Emilia-Romagna negli ultimi decenni' - ha commentato il presidente della Regione, Stefano Bonaccini. Un’infrastruttura strategica non solo per far fronte alla siccità ma anche per la sicurezza del territorio, ferrarese e modenese, nei momenti di piena. Per questo, oltre alle risorse assegnate dal ministero, come Regione contribuiamo in maniera significativa affinché quest’impianto diventi realtà. Mi preme sottolineare che, una volta ottenuto il finanziamento dal Pnrr, i tempi sono stati davvero rapidi: il cantiere viene consegnato a metà gennaio, secondo il cronoprogramma i lavori dovranno essere terminati nel 2026. Un traguardo record, per un’opera così complessa, cui arriviamo grazie a un importante lavoro di squadra”.
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