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'Crisi idrica, folle ora realizzare il mega frantoio a San Cesario'

'Crisi idrica, folle ora realizzare il mega frantoio a San Cesario'

Il Comitato: 'L’incoerenza è evidente: non è possibile sostenere il risparmio idrico ed autorizzare un frantoio come quello dell’Altolà'


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'Crisi idrica, siccità e razionamento dell’acqua sono purtroppo temi caldi e all’ordine del giorno con i quali la convivenza sarà inevitabile nei prossimi anni se non si interviene efficacemente e in tempi brevi. Più volte il Comitato Altolà Cave ha manifestato la propria preoccupazione per le ingenti quantità di acqua potabile che verranno prelevate dal frantoio che verrà realizzato nella frazione di Altolà. Come se non bastasse, solo pochi metri separerebbero il frantoio dall’acqua di falda contravvenendo ad ogni criterio di prudenza e di tutela di un patrimonio oggi più che mai prezioso: i frantoi di ghiaia sono infatti classificati quali “centri di pericolo” per le falde'. Così in una nota il Comitato Altolà.

'L’incoerenza è evidente: non è possibile sostenere il risparmio idrico ed autorizzare un frantoio come quello dell’Altolà che, oltre a costituire un centro di pericolo per le falde, preleverà enormi quantità d’acqua. Basti pensare al frantoio di ghiaia di via Modenese oggi attivo a San Cesario, autorizzato a prelevare fino a 20 litri di acqua al secondo. Si promulgano leggi importanti per la tutela dell’acqua poi si autorizzano frantoi al prelievo di quantità d’acqua enormi in “zone di ricarica indiretta della falda” come quelle in cui viviamo che riforniscono di acqua potabile, oltre al nostro, comuni quali Castelvetro, Castelnuovo e Modena.
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Il permesso di costruire del frantoio che dovrebbe essere costruito in via Martiri Artioli risale al lontano 2015 e dopo ben 7 anni riteniamo che le esigenze e le necessità del nostro territorio siano cambiate. Chiediamo al sindaco di intervenire presso la Regione per la revoca dell’autorizzazione a costruire il frantoio proprio per tutelare la nostra acqua che non deve essere né sprecata, né inquinata, tantomeno per scopo industriale - chiude il Comitato -. Il nostro vuole essere un forte appello, in rappresentanza dei cittadini, degli agricoltori e per il destino del nostro territorio. Auspichiamo venga ascoltato e preso in considerazione. L’Amministrazione comunale deve intervenire perché il nostro futuro dipende dalle decisioni che vengono prese oggi'.
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