I leader iraniani, intanto, hanno avvertito che l’attacco avrà “conseguenze senza fine” e hanno richiesto una riunione d’emergenza del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Non c’è ancora stata una risposta ufficiale dalla Guida Suprema della Repubblica Islamica, l’Ayatollah Ali Khamenei.
In una conferenza stampa a Istanbul, in Turchia, il ministro degli Esteri iraniani, Abbas Araghchi, ha dichiarato: “La Repubblica Islamica dell’Iran condanna con la massima fermezza la brutale aggressione militare degli Stati Uniti contro gli impianti nucleari pacifici dell’Iran. Si tratta di una violazione oltraggiosa, grave e senza precedenti dei principi fondamentali della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale”. E “l’amministrazione guerrafondaia e illegale di Washington è la sola e piena responsabile delle pericolose conseguenze e delle implicazioni di vasta portata del suo atto di aggressione“. “Il silenzio di fronte a un’aggressione così palese farà precipitare il mondo in un livello di pericolo e caos senza precedenti.
Il ministro degli Esteri iraniano ha poi affermato di non sapere quanto “spazio resta alla diplomazia” dopo che gli Stati Uniti hanno colpito gli impianti nucleari iraniani perchè “hanno oltrepassato un limite enorme attaccando gli impianti nucleari. Dobbiamo rispondere basandoci sul nostro legittimo diritto all’autodifesa“.
“Domani terrò consultazioni serie con il presidente russo e continueremo a lavorare insieme”, ha concluse Araghchi che domani volerà in Russia dove incontrerà il presidente Vladimir Putin.