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Al tecnopolo di Bologna ci sono Meloni e Metsola, il M5S non partecipa

Al tecnopolo di Bologna ci sono Meloni e Metsola, il M5S non partecipa

Atto di dissenso da parte del capogruppo regionale Lorenzo Casadei: 'Prendo le distanze da una rappresentanza istituzionale in profonda contraddizione'


2 minuti di lettura

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'Il supercomputer Leonardo è una delle massime espressioni dell’ingegno e della ricerca scientifica europei. Una struttura all’avanguardia che rappresenta non solo un’opportunità imperdibile per Bologna, per l’Emilia-Romagna e per l’Italia, ma un volano di crescita e cooperazione per tutta l’Unione Europea. È in questi luoghi che si costruisce il futuro: nella capacità di elaborare dati complessi, prevedere fenomeni climatici estremi, sostenere la medicina personalizzata, accelerare la ricerca e l’innovazione tecnologica'.E proprio nel riconoscere il valore strategico e simbolico di questo polo d’eccellenza, Lorenzo Casadei, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, ha deciso di non prendere parte alla visita ufficiale della Presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola e della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni al Tecnopolo di Bologna, prendendo le distanze da una rappresentanza istituzionale in profonda contraddizione con i valori che queste infrastrutture dovrebbero incarnare.'Questo futuro – continua il capogruppo M5S regionale – non può essere promosso da chi, mentre celebra le eccellenze scientifiche del nostro Paese, continua a smantellare la rete pubblica dei servizi e a depotenziare gli investimenti strategici. Il Governo ha completamente snaturato il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, trasformandolo da strumento di rinascita in alibi per tagliare risorse e scaricare responsabilità sulle precedenti gestioni.
Taglia fondi alla sanità pubblica, riduce i bilanci degli enti locali, indebolisce Regioni e Comuni, sottrae 1,7 miliardi di euro alla manutenzione delle strade provinciali e, allo stesso tempo, riesce a trovare miliardi per opere economicamente e socialmente insostenibili: oltre 13 miliardi per un irrealizzabile Ponte sullo Stretto, più di un miliardo già destinato a un CPR in Albania che non potrà mai funzionare. Il tutto mentre accresce il controllo centralizzato sulle risorse economiche, minando l’autonomia degli enti locali. Un governo con questa agenda non può certo proporsi come guida per una nuova Europa''Con la nostra presenza, non possiamo nemmeno dimostrarci complici di un Parlamento Europeo, presente per il tramite della Presidente Roberta Metsola, che tace sul genocidio in corso in Palestina e che avalla un folle piano di riarmo da 800 miliardi di euro. L’Italia, con i suoi 30 miliardi già destinati alle armi, e la Germania, che ha appena annunciato un piano di 500 miliardi in 12 anni, stanno trascinando l’Europa fuori dai suoi principi fondanti: cooperazione, diplomazia, pace. Dichiarare che le armi tedesche potranno colpire direttamente il territorio russo significa aprire una deriva bellica senza precedenti.
Tutto questo avviene mentre Bruxelles non ha il coraggio nemmeno di sanzionare Israele o di sospendere gli accordi commerciali, di fronte ai crimini perpetrati contro il popolo palestinese».'Per questi motivi – conclude il consigliere M5S – oggi non prenderò parte alla sfilata istituzionale prevista al Tecnopolo. Non possiamo normalizzare chi sta smantellando la nostra sanità, i diritti sociali, la pace e la coerenza dei valori europei.
Il MoVimento 5 Stelle - afferma Casadei - continuerà a sostenere con convinzione le eccellenze scientifiche e tecnologiche del nostro Paese, ma senza legittimare chi le utilizza solo per fare propaganda e nascondere la devastazione che sta portando avanti altrove'.
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Nato a Modena nel 1969, svolge la professione di giornalista dal 1995. E’ stato direttore di Telemodena, giornalista radiofonico (Modena Radio City, corrispondente Radio 24) e consigliere Corecom (C...   

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