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'Massimo Mezzetti è strutturato, ha grande esperienza politica, conosce la città e piace. La sua candidatura può essere propedeutica anche per l'ipotesi di un campo largo che vada dal centro rappresentato dal terzo polo, al Movimento 5 Stelle'.
Andrea Bosi, da 9 anni assessore nelle due giunte Muzzarelli, in quota a Sinistra per Modena (gruppo al quale era in quota ma che lo ha sfiduciato come Assessore), poi passato al PD, partito al quale ora è iscritto, è pienamente soddisfatto della condivisione trovata dall'assemblea PD sul nome di Massimo Mezzetti come candidato sindaco proposto dal Partito Democratico. Nome sostenuto anche dalla segretaria nazionale del partito Elly Schlein che proprio Bosi aveva appoggiato nella corsa alle primarie e che, come avversaria interna di Stefano Bonaccini, l'hanno portata alla guida nazionale del Partito. 'Con Elly Schlein sul nome, ci eravano confrontati nelle ultime settimane' - afferma.
Con la scelta di Mezzetti si apre un nuovo scenario, difficile da immaginare anche solo un mese fa, e ora che pare possa fare sfumare anche l'ipotesi da Bosi stesso lanciata le scorse settimane, di una sua corsa indipendente, con una propria lista, alla carica di sindaco, corsa che lo stesso Bosi non ha mai nascosto di volere fare. E che solo un nome come quello di Mezzetti poteva di fatto fare rientrare. L'ipotesi di una lista di supporto a Mezzetti potrebbe rimanere? 'Io sono iscritto al Partito Democratico e al partito rispondo. Mi sono messo a disposizione anche per continuare a lavorare per la città e con l'esperienza derivata da nove anni di impegno come Assessore' - afferma Bosi che nel merito di una lista, specifica: 'E' ancora presto per parlarne ma se si deciderà in tale direzione sarà frutto di una decisione assunta all'interno del partito e della coalizione'.
Coalizione che ora dovrà esprimersi, nelle sue singole anime, (da Sinistra per Modena a Modena Civica ai Verdi), sul nome di Mezzetti. Se accettare e sostenere la candidatura posta dal PD o se proporre altri nomi che, in quel caso, potrebbero aprire la fase delle primarie di coalizione. Fatto sta che la strada per Massimo Mezzetti come candidato anche di tutto il centro sinistra sembra più che spianata.
Nome però di fatto calato dall'alto e che, come tale, non proprio simbolo di una sintesi di quel percorso partecipato dal basso e di quel confronto ampio che il Partito Democratico ha sempre tenuto e promosso come cifra della proprio essere. Chiediamo a Bosi se il nome calato all'ultimo di Mezzetti significhi anche un 'tradimento' rispetto a quel percorso. 'No, perché quel percorso c'è stato. E' stato un percorso profondo, vero e partecipato, un percorso che altri partiti in cui il nome viene scelto dal capo, non fanno. Il PD invece lo ha avviato in un confronto tenuto non solo al proprio interno ma anche con le forze associative del territorio. Un percorso nel quale si erano palesati 8 nomi. Su questi si è provato a trovare una sintesi, con l'intenzione di individuare un nome o due nomi da sottoporre alle primarie. Questa sintesi non si trovata e si è arrivati al nome di Massimo Mezzetti sul quale l'assemblea si è espressa all'unanimità. Un punto di arrivo adeguato alla sfida che ci aspetta ma anche un punto di partenza perché l'obiettivo è quello di vincere il 9 giugno'.
Gi.Ga.
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Redazione Pressa
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