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Potrebbe esserci anche Giuliano Stenico, presidente Ceis, organizzazione che insieme all'Ausl e Comune gestirà il nuovo Centro di Assistenza per tossicodipendenti alla Sacca, all'appuntamento fissato alle 11 del prossimo sabato 22 marzo, presso la saletta di quartiere alla palazzina Pucci. Incontro che dovrebbe essere ristretto, a quanto appreso, ai referenti dei comitati, e non allargato a tutta la cittadinanza in termini di assemblea pubblica. Fatto sta che la voce e la notizia si è ormai diffusa e la dimensione ristretta potrebbe sfociare in altro con una grande partecipazione volontaria da parte dei cittadini. Obiettivo, al di la della partecipazione e della tipologia di invito, è spiegare ai cittadini ed in particolare ai residenti del quartiere, ciò che nonostante l'importanza e l'impatto sociale del progetto, non era stato comunicato per mesi.
Di fatto caratteristiche e ragioni del progetto e perché lì.
Il cambio di destinazione di un ampio capannone, nel cuore di una zona residenziale e di servizi, ampio al punto da collegare via Benassi al parcheggio porta nord della stazione, per creare all'interno una sorta di Hub di assistenza per tossicodipendenti che solitamente stazionano nella zona, e che vede uniti Comune, Ausl (che fino a 5 giorni fa, a nostra domanda, aveva escluso la propria partecipazione in un progetto in tale ambito) e Ceis, non è una cosa che si crea da un giorno all'altro, ma parte per forza di cose da lontano. Comprendendo elementi complessi sul fronte sociale, urbanistico, funzionale. Di cui i residenti della zona, compresi i gruppi organizzati più attivi in forma anche di comitato nella vita del quartiere, non erano stati minimamente stati informati. Nemmeno, a quanto risulta, dalla presidenza del quartiere che dovrebbe essere la cerniera di comunicazione tra amministrazione comunale e cittadini.
Una informazione che non era arrivata nemmeno nel momento in cui, nelle settimane precedenti, era chiaro dai lavori in corso, che qualcosa di quel tipo sarebbe successo e alcuni referenti dei comitati cittadini aveva iniziato a chiedere chiarimenti. Con buona pace degli appelli del Comune alla partecipazione attiva e al coinvolgimento delle persone e dei quartieri e dei cosiddetti portatori di interesse, nelle scelte dell'amministrazione. E pensare che il Comune alla partecipazione, ha anche creato una delega specifica, affidata all'assessore M5S Ferraresi.
L'unica comunicazione ufficiale è arrivata proprio dal Comune, sabato scorso, a cose fatte, due giorni prima rispetto all'apertura del centro prevista oggi. Di fronte alla quale, oltre ad esprimere la preoccupazione per il possibile impatto di tale centro diurno avrà sulla zona non certo scevra di problematiche sociali, di degrado e sicurezza pubblica, i residenti si sono sentiti letteralmente presi in giro. 'Una informazione tardiva che arriva a cose fatte, in un incontro che peraltro ci saremmo aspettati avvenisse in forma pubblica e allargata a tutta la cittadinanza, e invece vorrebbe essere in forma ristretta, che risulta confermare una vera presa in giro nei confronti dei cittadini' - commenta Camillo Po, referente del gruppo Pro Rione Sacca- 'Teniamo a precisare che non si tratta di contrastare iniziative private o pubbliche che siano a favore di persone bisognose. Qui il problema è rappresentato da una amministrazione comunale che sceglie ancora una volta e deliberatamente e senza un confronto, di riempire il rione di attività che non sarebbero gradite da altre parti della città, Da tempo chiediamo di contrastare il degrado, migliorare l'arredo urbano aumentare il verde pubblico sempre pronti a discutere sulle problematiche. Se la risposta dell'amministrazione è aprire un centro per tossicodipendenti e dircelo a cose fatte, c'è qualcosa che non va'
Gi.Ga.
Gianni Galeotti
Nato a Modena nel 1969, svolge la professione di giornalista dal 1995. E’ stato direttore di Telemodena, giornalista radiofonico (Modena Radio City, corrispondente Radio 24) e consiglie.. Continua >>