'Basta parti in ambulanza, riaprite i punti nascita montani'

L'appello alla giunta regionale ad onorare le promesse fatte in campagna elettorale, è il consigliere regionale Marco Mastacchi: 'Le condizioni ci sono'
Una interrogazione scritta alla Presidente dell’Assemblea legislativa e alla Giunta Regionale riguardante la questione della riapertura dei punti nascita in Appennino. Sulla quale si era impegnato, in campagna elettorale, il Presidente Stefano Bonaccini, che nell'ottobre del 2017, insieme all'allora assessore regionale alla sanità Sergio Venturi, ne sancì la chiusura. E quella presentata dal Consigliere regionale della lista Marco Mastacchi della Lista Progetto Emilia-Romagna (Lista BorgonzoniI
'Continuare a negare servizi, sanità e presidi alle mamme della montagna, soprattutto in questo momento di emergenza causata dalla pandemia del COVID19, mette a rischio la loro salute e quella dei nascituri, in totale contrasto con i livelli di sicurezza e qualità di cui invece necessita ogni partoriente e che la normativa prevede.
Nel patto per la salute sottoscritto dal Governo e da tutte le Regioni italiane alla scheda l 5 si prevede una revisione del Dm 70, che disciplina tra le altre la questione dei punti nascita.
Di questo si è occupato il 23 gennaio il primo incontro del percorso istituzionale che dovrebbe condurre alla riapertura dei punti nascita in Appennino, svoltosi in Regione tra Governo (Sottosegretario alla Sanità Sandra Zampa), Regione (Governatore uscente Stefano Bonaccini e Assessore regionale alla Sanità Sergio Venturi) e Comuni (Sindaci di Alto Reno Terme, Pavullo, Castelnovo né Monti, Borgo Val di Taro). “Obiettivo dell’incontro – informava la Regione – è quello di avviare immediatamente le procedure per riaprire quei punti nascita in applicazione delle disposizioni nazionali contenute nel Patto per la Salute sottoscritto tra Governo e Regioni”.
Cosa è stato fatto da allora?
Il protocollo sperimentale predisposto dalla Regione e del quale tanto parlare si è fatto nel periodo pre-elezioni, è mai stato inviato al Ministero?
Il Presidente della Regione ha parlato dell’avvio nel giro di due o tre mesi della riapertura sperimentale dei punti nascita in montagna come di un segnale immediato e al termine dell’incontro del 23 gennaio e in risposta ad alcune critiche commentava: “Preferisco continuare a parlare coi fatti, rivolgendomi a tutti gli emiliano-romagnoli, che hanno bisogno di risposte concrete, non di sole parole”.
A questo punto l’interrogazione di Mastacchi che chiede alla Regione se intenda mantenere le promesse elettorali, avviando in tempi rapidi tutte le procedure necessarie.
Oggetto di interrogazione sono anche le strategie e le azioni elaborate per una soluzione definitiva del problema così come le modalità e il piano concreto predisposto per la riapertura dei punti nascita nonché i tempi che la Giunta prevede.

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