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Nell'immagine è immortalato lo stato in cui versa una delle 4 bocche della diga che regola in deflusso delle acqua e il riempimento, in caso di piena, delle casse di espansione sul fiume Secchia, l’invaso da 30 milioni di litri di acqua creato negli anni 80 per regolare i flussi di piena.
La grande quantità di detriti trasportati dalle piene degli ultimi mesi, ha riempito, ostruendole quasi totalmente, due delle 4 bocche di deflusso dell'acqua create nella diga principale. Il cuore delle casse. Perché da qui i milioni di litri dquando il livello si alza, l'acqua defluisce in maniera naturale verso gli enormi invasi che ad est ed ovest del fiume, nei comuni di rubiera e campogalliano, la trattengono in attesa di essere fatta defluire in modo controllato a valle della diga stessa diga.
Per farlo c'è una chiusa che invia l'acqua in un canale che ad oggi si presenta anch'esso ostruito da alberi trasportati dalle acque, fango e detriti di ogni tipo.
Una situazione che rischia di limitare il funzionamento delle casse peggiorandone le già precarie condizioni dell'intero sistema a cui va merito di evitare, ad ogni piena, che Campogalliano e Modena dal lato modenese di finire sott'acqua. E per fortuna si va incontro all'estate e alla riduzione del rischio di forti precipitazioni piovose e nevose.
Il tema della scarsa manutenzione delle casse è al centro da anni del dibattito politico.
Nel nostro viaggio sulle arginature delle casse e del fiume, un tempo pulite come la porta di accesso dell'acqua dal fiume alla casse, sono invase da boschi di alberi immersi in isole di fango e detriti che negli anni hanno limitato la capienza casse ed erodendo sempre più gli argini che le definiscono. Rendendo sempre più urgenti lavori di manutenzione e potenziamento che attendono da anni, e che hanno avuto un accellerazione solo dopo la tragica alluvione del 2014.
Dalla Regione vennero stanziati 20 milioni di euro destinati al potenziamento della cassa di espansione del Secchia. Lavori che avrebbero riguardato solo una parte delle casse, quella sul lato est del fiume, sul territorio di Rubiera, trascurando quella lato ovest, nel comune di Campogalliano. Da qui era generato l'appello del locale sindaco che non a caso nel dicembre ha pagato più caro, a causa delle parziale esondazione della acqua, il prezzo della piena.
Redazione Pressa
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