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Le criticità del sistema emergenza urgenza e il sovraffollamento dei Pronto Soccorso di casi non urgenti, non tempo dipendenti e di accessi cosiddetti impropri sembrano non avere ricevuto la risposta attesa dai Cau, ovvero da quei centri creati della riforma dell'emergenza urgenza della regione. Anzi, se l'effetto c'è stato sembrerebbe quello di avere aumentato la domanda e drenato risorse ad Sistema Emergenza Urgenza già e sempre più in affanno.
Questa, in estrema sintesi, la conclusione alla quale è arrivato il capogruppo provinciale e Vicecoordinatore regionale di Forza Italia Antonio Platis, analizzando e mettendo in fila la mole di dati forniti dall'Ausl di Modena a una sua interrogazione.
'Gli accessi registrano +17,69% mentre i CAU drenano risorse ed i servizi secondari riducono le ambulanze 118 effettivamente in servizio'. Il consigliere Platis entra nel merito con un esempio.
'Una notte di inizio luglio – racconta - il dipartimento Emergenza Urgenza ha inviato due ambulanze 118 di Modena verso il capoluogo di regione per servizi secondari, ovvero per il trasporto di pazienti tra ospedali. Questa situazione ha comportato una riduzione significativa per una città di 185mila abitanti anche se, sono sicuro, con altri mezzi, tipo l’ambulanza di Nonantola, avrebbero sopperito in caso di più emergenze, ma questo episodio evidenzia come la coperta sia estremamente corta'.
Sotto la lente finisco i dati dei CAU che invece di alleggerire i pronti soccorso avrebbero aumentato in modo significativo gli accessi dei codici a bassa intensità. Appesantendo, anziché alleggerire, il sistema. A ciò si aggiunge anche la problematica dei trasporti, ovvero l’onere per il 118 di trasportare il paziente con problematiche più serie dal Cau all’Ospedale.
'I dati forniti dall’Ausl alla mia interrogazione parlano chiaro.
Confrontando i mesi di maggio e giugno gli accessi ai PS e ai Punti di Primo intervento (Castelfranco, Fanano e Finale) ci sono 8.500 prestazioni in più, pari al 17,69%. Si tratta però di casi che non vanno ad alleggerire il carico sui pronto soccorso o, nel caso di Fanano, Finale Emilia e Castelfranco (dove i Cau hanno sostituito i Punti di Primo Intervento), i PPI stessi, ma ad aumentare la domanda e gli accessi'.
'In sostanza il rischio paventato che l'apertura ei CAU, aumentando l'offerta nella gestione dei codici non gravi non avrebbe sgravato i Pronto Soccorso ma avrebbe aumentato la domanda, gli accessi, e il sovraccarico al sistema, si è verificato. E questo sia nei territori e nelle sedi in cui il Cau ha sostituito i punti di primo intervento e sia nelle sedi in cui il Cau è in affiancamento al Pronto Soccorso, come al Policlinico di Modena, o di Carpi. Portando ad un aumento della domanda generale di servizi e di assistenza per 8487 unità'.
Nella tabella, a confronto i dati maggio 2023/maggio2024
'È palese – conclude Platis – come i PS non sono stati alleggeriti, ma anzi l’Ausl ha drenato e sottratto risorse umane e fondi per mettere in piedi una sovrastruttura. I Cau – come avevamo detto nei mesi scorsi - funzionano soltanto se sono adiacenti ai Pronti Soccorso e non come ha fatto la direttrice Petrini che prima di tutto ha aperto quelli di Finale Emilia, Castelfranco e Fanano'.
Gianni Galeotti
Nato a Modena nel 1969, svolge la professione di giornalista dal 1995. E’ stato direttore di Telemodena, giornalista radiofonico (Modena Radio City, corrispondente Radio 24) e consiglie.. Continua >>