La Pressa redazione@lapressa.it Notizie su Modena e Provincia
Logo LaPressa.it
Facebook X Youtube Linkedin Instagram Telegram

Spazio ADV dedicata a LG
Spazio ADV dedicata a Tradizione e sapori di Modena
Spazio ADV dedicata a LG
Articoli Politica

Cittadinanza breve a extracomunitari, referendum boomerang: in 30 comuni modenesi i No oltre il 40%

Cittadinanza breve a extracomunitari, referendum boomerang: in 30 comuni modenesi i No oltre il 40%

Il voto contrario nello specifico quesito raggiunge, a livello provinciale, il 38,7% con percentuali di due volte, e in alcuni Comuni tre, superiore a quelle degli altri 4 quesiti. A Prignano la punta del 49,5%. La cittadinanza breve si conferma tema divisivo, anche a sinistra


2 minuti di lettura

Spazio ADV dedicata a Tradizione e sapori di Modena
Il referendum dell’8 e 9 giugno sulla proposta di riduzione del periodo di residenza come requisito per ottenere la cittadinanza italiana ha segnato un dato in controtendenza rispetto agli altri quattro quesiti referendari. Mentre su questi ultimi la percentuale dei voti contrari è rimasta generalmente contenuta, il quesito relativo alla riduzione da 10 a 5 anni del requisito minimo di residenza per ottenere la cittadinanza italiana ha visto una significativa crescita del voto contrario, soprattutto in provincia di Modena. Su scala provinciale, i “no” al quesito sulla cittadinanza hanno raggiunto il 38,7%, un dato decisamente più elevato rispetto a quelli registrati sugli altri quesiti. Ma il fenomeno diventa ancora più evidente se si guarda ai singoli comuni: in 30 comuni su 37 i 'no' hanno superato il 40%, con punte fino al 49,4% a Prignano sulla Secchia. Ad abbassare la media sotto il 40% sono il capoluogo, Modena, ed altri centri tra cui Carpi. Si farebbe prima ad elencare i comuni dove il no alla proposta di dimezzare i tempi della cittadinanza ha raggiunto percentuali al di sotto del quaranta ma riportiamo di seguito l'elenco dei comuni dove il no è andato oltre il 40% dei votanti:
Zocca, Spilamberto, Sestola,
Serramazzoni, Savignano sul Panaro, Sassuolo, San Prospero, San Possidonio, San Felice sul Panaro (in quest'ultimo no sono stati il 47%, poi San Cesario sul Panaro, Riolunato, Pavullo nel Frignano, Polinago, Novi di Modena, Montese, Marano sul Panaro.
No oltre il 40% anche a Maranello Lama Mocogno, Guiglia, Frassinoro, Fiorano, Finale Emilia. In quest'ultimo comune il 48%. Poi Fanano, Concordia sulla Secchia, Cavezzo, Castelvetro, Castelfranco Emilia, Camposanto, Bomporto, Bastiglia.
Ad abbassare la media sicuramente Modena, dove la percentuale dei NO si è fermata al 30,9%.La rilevanza di questo risultato non sta solo nei numeri assoluti, ma anche nel contesto politico del referendum stesso. I quesiti erano promossi da forze politiche e sindacali apertamente favorevoli a cinque “Sì”, e l’elettorato coinvolto era in gran parte orientato in quella direzione. Proprio per questo, il dato sul quesito cittadinanza acquista un valore ancora più significativo: dove ci si attendeva un plebiscito a favore della riforma, si è invece registrata una netta divisione, con un’ampia fetta di votanti che ha espresso una posizione critica. Un segnale chiaro anche da parte degli elettori del PD chiamati a votare e a votare Sì.Il tema della cittadinanza si è dunque rivelato il più divisivo, anche in un contesto come quello modenese storicamente caratterizzato da una cultura politica progressista che pone il tema della riduzione degli anni di residenza per potere chiedere la cittadinanza come cavallo di battaglia anche nei programmi elettorali.
E, appunto, in un elettorato tendenzialmente orientato al Si proposto dalle forze sindacali e politiche che il referendum lo avevano promosso e sostenuto.
Un voto che, proprio su un tema come quello apparentemente condiviso, rompe la coesione apparente dell’elettorato del fronte progressista aprendo una frattura e una riflessione profonda a livelli politico.Gi.Ga.
Foto dell'autore

Nato a Modena nel 1969, svolge la professione di giornalista dal 1995. E’ stato direttore di Telemodena, giornalista radiofonico (Modena Radio City, corrispondente Radio 24) e consigliere Corecom (C...   

La Pressa
Logo LaPressa.it

Da anni Lapressa.it offre una informazione indipendente ai lettori, senza nessun finanziamento pubblico. La pubblicità copre parte dei costi, ma non basta. Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci segue di concederci un contributo. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di lettori, è fondamentale.

Articoli Correlati