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Comitati per la sicurezza contro il CPR: 'Struttura ingestibile, il sindaco dica no'

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Netta presa di posizione da Tempio-Stazione, Gramsci e dintorni, Sant'Agnese, Modena Est, Villaggio Zeta: 'Assorbirebbe organici, ed è inumana'


Comitati per la sicurezza contro il CPR: 'Struttura ingestibile, il sindaco dica no'
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'Una struttura ingestibile ed inumana che assorbirà le poche forze dell'ordine di stanza a Modena, che saranno forse incrementate da qualche decina di agenti, appena sufficienti per sostituire i prossimi pensionamenti. Il sindaco da no'.

Così l'Unione dei Comitati per la sicurezza (Comitato Tempio-Stazione, Comitato Gramsci e dintorni, Comitato Sant’Agnese, Comitato Villaggio Modena Est, Comitato Villaggio Zeta, Comitato Salvo d’Acquisto, Comitato 4 Ville), rispetto alla decisione, da parte del governo in carica, di aprire nella sede dell'ex Cie (Centro di identificazione ed espulsione), di via La Marmora a Modena, il CPR (Centro di permanenza e rimpatrio), per stranieri irregolari sul territorio. Una bocciatura che parte proprio dall'esperienza negativa legata ai precedenti Cie e di cui i CPR, al di la del nome, rappresenterebbe comunque la continuità.

Una presa di posizione, quella dei comitati, che non poteva non coinvolgere il sindaco di Modena, che ha confermato la disponibilità all'apertura ma a patto di una garanzia, di fatto condivisa con le forse politiche sia di maggioranza sia di opposizione, sul fronte degli organici delle forse di polizia che dovrebbero aggiungere e non togliere forza e numero quelli attualmente in servizio a Modena.

'Non ce ne voglia il sindaco  - affermano i Comitati uniti- ma l’evoluzione della vicenda CPR (Centro di Permanenza dei Rimpatri) sembra sempre più uno stanco e inutile rituale. Un rituale con ruoli assegnati di cui si conosce già il finale.

L’anno scorso, infatti, il governo decise di riaprire la vecchia sede del famigerato CIE di via Lamarmora, chiusa a furor di popolo per mancato rispetto dei diritti umani e fonte di caos continuo per la città.

Il ministro ha dato l’annuncio definitivo solo ora, dopo le elezioni, ma la decisione era conosciuta da tutti.

Stupisce quindi che ora il sindaco sia sorpreso e protesti perché la gestione del CPR, com’é ovvio, assorbirà molte forze dell’Ordine, indebolendo il già precario controllo della sicurezza in città. E mentre il sindaco chiede di non riaprire, il ministro, nella parte del duro, procede comunque alla riapertura.

Muzzarelli ha anche convocato i parlamentari eletti chiedendo loro di agire sul tema ma, con un governo dimissionario, il loro impegno servirà a poco... Non vogliamo dire che si tratti solo di un inutile rituale ma che, in questo modo, l’apertura del CPR sarà certa e, di conseguenza, avremo una struttura ingestibile ed inumana che assorbirà le poche forze dell’ordine di stanza a Modena (forse incrementate di qualche decina di agenti, appena sufficienti per sostituire i prossimi pensionamenti).

Noi, invece, avevamo chiesto che il sindaco andasse a Roma dal ministro a battere i pugni sul tavolo, a spiegare che la situazione della sicurezza a Modena è precaria, che la criminalità organizzata sta radicandosi sempre più, che già mancano le forze dell’ordine. Tutt’altro che aprire centri tanto problematici.

Non ci conforta che fra qualche tempo il sindaco, amareggiato, dica alla città di “…avere fatto tutto il possibile”, gli chiediamo invece di rispondere seccamente al ministro che Modena rifiuta il CPR, per mille validi motivi, e semmai lo indirizzi a Bologna, dove il sindaco Merola ha dato la disponibilità ad accoglierlo'


Redazione Pressa
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La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, ..   Continua >>


 
 
 
 

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