Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
Forse per sgombrare il campo da eventuali polemiche del giorno dopo, il Presidente della Provincia e Sindaco di Modena Giancarlo Muzzarelli ha deciso di fare ciò che non era dovuto fare, ovvero fare passare dal Consiglio provinciale, anziché semplicemente dalla Giunta di cui è Presidente, la delibera sulla variante al PSC del Comune di Modena, di cui è sindaco, relativa alla realizzazione del nuovo comparto da 550 case in zona Vaciglio.
Una delibera che contiene un allegato tecnico sulla base del quale il progetto complessivo del comparto, prima di essere realizzato, dovrà ottemperare ad una serie di prescrizioni tese a migliorarnee l'impatto ambientale, con particolare riferimento al traffico indotto, all'inquinamento atmosferico ai carichi idraulici, fognari e al rumore. E, ciò che potrebbe fare davvero la differenza, mettendo un vincolo importante: una serie di approfondimenti specifici di natura geotecnica e sismica.
Di fatto un nuovo studio geologico di microzonazione sismica. Uno studio necessario e previsto dalle disposizioni introdotte Dal Decreto della Giunta Regione 2193/2015 a seguito del sisma del 2012. Decreto che renderebbe le analisi e le considerazioni contenute nella relazione del luglio 2012 del Comune, non adeguate. per valutare le caratteristiche dell’azione sismica nel sottosuolo del sito di intervento. Tali documenti prescrivono, per l’area in oggetto, l’esecuzione di approfondimenti di III° livello. Pertanto la documentazione geologica, geotecnica e sismica della proposta di trasformazione urbanistica del terreno identificato: variante al P.P. privato denominata “Area Nuova Estense-Vaciglio”, non è assentibile.”
Nel documento, approvato dal Consiglio provinciale venerdì 15 dicembre con il voto contrario dei consiglieri Antonio Platis, Marco Caiumi e Roberto Benatti, la Provincia, in sede di parere tecnico, chiede pertanto «specifici approfondimenti di natura geotecnica e sismica» tenendo conto delle novità normative introdotte dalla Regione e quanto previsto dallo studio di microzonazione sismica eseguito dal Comune stesso nel 2015.
Inoltre vengono indicate alcune prescrizioni e osservazioni per migliorare l'impatto ambientale «con particolare riferimento al traffico indotto, all'inquinamento atmosferico ai carichi idraulici, fognari e al rumore».
Tra le richieste figurano una più puntuale specificazione sulla realizzazione di barriere acustiche già previste nella Relazione previsionale di clima acustico, una progettazione della viabilità in grado di ridurre ulteriormente rumore e impatto ambientale, sistemi di raccolta delle acque meteoriche dalle coperture degli edifici (anche a uso irriguo), oltre a parcheggi permeabili e alla riduzione del consumo di acqua.
'Siamo di fronte ad un paradosso' - hanno affermato i Consiglieri di Uniamoci Marco Caiumi e Antonio Platis. 'Consideriamo che nell’Assemblea precedente – ironizzano i consiglieri d’opposizione che hanno votato contro al documento - avevamo votato una convenzione per il “consumo zero” del territorio di Modena. Altro che riqualificazioni e riutilizzo del territorio, qui si va avanti per la strada di costruire e asfaltare la campagna.
A ciò si aggiunge l'ulteriore follia della riforma Delrio che mette in capo alla Provincia le valutazioni sull'operato del Capoluogo, costringendo il Consiglio Provinciale a deliberare in merito al parere tecnico.'