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'Un progetto come quello proposto dal Comune di Modena per l’area di Vaciglio non meriterebbe nemmeno di essere preso in considerazione: un progetto di pessima qualità, disconnesso dalle aree urbane circostanti, che non affronta la maggior parte delle problematiche che Modena si trova ad affrontare (dallo sprawl a un mercato immobiliare bloccato), che non considera le più elementari norme dello sviluppo urbano sostenibile e si basa su idee obsolete che hanno già fallito innumerevoli volte a Modena, in Italia e nel mondo.
Considerazioni di tipo economico (valori immobiliari), ambientale (valore e utilizzo delle aree naturali in ambito urbano) e urbanistico (sprawl) indicano chiaramente che la strada per Modena è un’altra: sfruttare intensamente le immense aree vuote nel tessuto urbano, a partire dalle aree vuote o sottoutilizzate nella fascia che dalla tangenziale nord si estende fino al Parco Ferrari.
In ogni città del mondo nelle aree di riqualificazione si costruiscono un mix di edilizia privata, agevolata e sociale: non capisce perché la nostra città debba fare eccezione e debba continuare a sprecare suolo, tra l’altro in progetti di pessima qualità'.
E' un estratto delle conclusioni alla quale giunge la lunga ed articolata disamina, di un articolo pubblicato sul blog riconettereModena i cittadini dell'area di Vaciglio. Praticamente una bocciatura su tutta la linea del progetto presentato dal Comune. E non certo per partito preso. Perché, come sempre più spesso accade nell'attività dei comitati cittadini nati per difendere, sposare o magari bocciare, o semplicemente meglio informare, succede di imbattersi in una serie di analisi, considerazioni e proposte di merito che assimilabili a veri e propri progetti alternativi rispetto a quelli proposti.
Ed ecco che anche sulla cementificazione e sulla realizzazione di nuovi alloggi (in controtendenza rispetto anche gli indirizzi regionali che spingono al consumo di suolo zero), del comparto Vaciglio-Morane, si arriva a proposte concrete che vanno a colmare quelli che vengono definiti ed esaminati come falle nei progetti presentati dalla pubblica amministrazione: dal mancato inserimento del nuovo comparto in una visione di insieme delle aree da riqualificare a Modena, soprattutto nell'asse nord che va dall'ex Mercato Bestiame (già oggetto del progetto periferie), in direzione via Emilia. Alla necessità di connettere e di ricucire aree della città rimaste isolate, spesso anche nei servizi di base, e scollegate anche in termini viari o del trasporto pubblico. In sintesi, proposte, che obbligano non solo gli amministratori ma anche i tecnici comunali ad un confronto di merito impensabile, e comunque mai visto, fino ad alcuni anni fa.
'Se poi per scelta politica (e perfettamente all’interno delle prerogative dell’Amministrazione) si volesse decidere ugualmente di proseguire sulla strada del comparto Vaciglio - prosegue l'articolo di Riconnetteremoden), quantomeno si progetti un distretto di qualità, che porti valore alle aree circostanti, non ciò che è stato presentato e che rappresenta la migliore ricetta per la creazione di un quartiere isolato e facilmente preda del degrado senza alcuna ricaduta positiva per le aree circostanti'