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Giovedì scorso rischiava di generare un scontro sul piano politico tra il presidente della Consulta Ambiente Emilio Salemme e la capogruppo Verdi in consiglio comunale Paola Aime, la mozione con cui la stessa Aime chiedeva l'impegno della giunta a valutare la ricostituzione della Consulta comunale ambiente, partendo anche dal presupposto che questa fosse da anni 'ferma ad un binario morto'. Rischiava ma nulla di più. Perché il ritiro della mozione, che non era andata giù al presidente della Consulta Emilio Salemme al punto da minacciare una denuncia per diffamazione nei confronti del consigliere verde, ha calmato le acque.
Anche nella maggioranza PD-Sinistra per Modena, Modena Civica e, appunto, Verdi chiamata ad esprimersi con il voto su una mozione da diversi interpretata come un attacco politico, pregiudiziale e 'fuori dalle procedure previste dai regolamenti sui rapporti tra comune e consulte', nei confronti in particolare della Consulta Ambiente.
Una interpretazione rigettata al mittente dal consigliere Aime che nella seduta di giovedì scorso ha ritirato la mozione da lei presentata, riformulandole, togliendo diversi riferimenti specifici alla consulta ambiente ed allargando l'invito a riprendere più in generale il percorso interrotto di riforma degli istituti partecipativi del comune, in primis le consulte 'affinché - si legge nel nuovo testo dove sparisce anche il riferimento al binario morto - 'essi possano operativamente dare il loro contributo alla vita politica della città'.
Un testo quindi riformulato con il quale si chiede anche 'in attesa della riforma di competenza del Consiglio', l'impegno della giunta a 'prevedere ed attuare un significativo coinvolgimento delle realtà e dei portatori di interesse in materia ambientale e sviluppo sostenibile attraverso “Tavoli di lavoro” o altre modalità ricorrenti, al fine di esercitare da subito le funzioni di ascolto e partecipazione cogliendo a pieno le opportunità ed i suggerimenti per l’Amministrazione comunale'
Insomma, la Consulta Ambiente, l'organismo nel quale confluiscono le associazioni ed i portatori di interesse sulle tematiche ambientali operanti nel comune di Modena, non più come soggetto bisognoso di una terapia d'urto e di una ricostituzione dalle sue ceneri consumate su un bonario morto, ma soggetto che, nel discorso più ampio di riforma degli organismi di partecipazione del comune, deve essere rilanciato. Un concetto sottolineato anche nel titolo della mozione che, nel testo riformulato, recita così: 'Importanza della Consulta per l’Ambiente quale organismo di confronto e supporto nell’ambito comunale anche alla luce dell’emergenza sanitaria da Covid-19'. In una nuova veste con cui sarà sottoposto, giovedì, al voto del Consiglio
Gi.Ga.
Redazione Pressa
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