articoliPolitica
Coop spurie, contrasto all'anno zero, ci pensi il nuovo governo
La Pressa
Naufragata col vecchio esecutivo la proposta di iniziativa popolare della Legacoop, il PD in regione chiede al parlamento di approvare una legge
Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
Dopo anni di immobilismo politico ed istituzionale che ha fatto non solo generare ma anche esplodere la diffusione delle cooperative spurie sul territorio regionale, ora il mondo politico ed istituzionale coglie l'input inviato dal fronte delle grandi organizzazioni cooperative, Legacoop (che già aveva presentato la scorsa legislatura una proposta di legge iniziativa popolare dichiaratamente naufragata con il vecchio governo), AGCI e Confcooperative, presenti nella riunione della commissione egionale di studio e ricerca sulle cooperative spurie e fittizie. Prende così corpo una risoluzione della consigliera del Partito Democratico Manuela Rontini che chiede al nuovo Governo e al nuovo Parlamento una legge contro le false coop.
'Quello delle false cooperative e' un tema che ci tocca particolarmente- ha spiegato Francesco Milza di Confcooperative- dal momento che abbiamo una funzione di rappresentanza, ma anche di vigilanza sulle cooperative che aderiscono alla nostra associazione'.
Le coop non iscritte alle rappresentanze 'dovrebbero essere revisionate dal ministero dello Sviluppo economico ma questo- sottolinea Milza- spesso non accade'. Tra gli indicatori piu' evidenti per riconoscere una falsa cooperativa, secondo Milza, ci sono la scarsa conoscenza da parte dei lavoratori (spesso stranieri) di quelli che sono i valori mutualistici, la scarsa partecipazione alle assemblee, livelli di indebitamento molto forte, la vita breve della cooperativa, i livelli retributivi molto bassi (circa il 30% in meno rispetto a quelle regolari).
'Esistono diversi enti di vigilanza, dagli osservatori provinciali sulla cooperazione all'ispettorato del lavoro, ma spesso c'e' difficolta' nell'incrociare i dati'.
Per Massimiliano Motta di Agci i parametri per riconoscere le coop spurie sono difficili da mettere a fuoco: 'Importante concentrarsi sul ruolo dei committenti, soprattutto quando la committenza offre attivita' a dei prezzi che non permettono di rispettare i minimi sindacali.
Potremmo vigilare anche sulle coop non iscritte alle nostre associazioni, ma abbiamo bisogno della delega degli enti preposti'.
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>
Articoli Correlati
Politica
21 Dicembre 2017 - 08:31