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La Corte dei Conti tonti torna a bacchettare la Regione Emilia-Romagna per le consulenze. E mette nel mirino in particolare due incarichi esterni, uno dei quali al noto avvocato Alessandro Gamberini per il processo Aemilia.
I magistrati contabili, nel giudizio di partificazione emesso oggi sul rendiconto 2016 di viale Aldo Moro, hanno dato atto all'amministrazione di Stefano Bonaccini di aver fatto rispetto allo scorso anno 'importanti passi avanti dal punto di vista normativo'. Ma non mancano di rilevare altre 'criticita'' emerse dagli esami a campione effettuati nel corso dell'anno sulle consulenze affidate. La relazione letta in udienza dal primo referendario Riccardo Patumi cita in particolare due determine di nomina che a giudizio della Corte dei Conti non possono essere considerate 'conformi a legge'. E' anche il caso dell'incarico (il preventivo era di oltre 171.
000 euro solo per il 2016) a Gamberini, il cui curriculum e' 'di sicuro rilievo'.
'L'entita' dell'impegno tuttavia- scrivono i magistrati contabili- avrebbe dovuto suggerire alla Regione lo svolgimento di una procedura comparativa', cosa che sarebbe stata fatta solo informalmente contattando altri quattro studi legali. Inoltre la giunta 'si e' limitata a 'prendere atto del preventivo', accettandolo acriticamente, in tal modo non assicurando il rispetto dei principi di economicita' e di imparzialita''. In tutto gli onorari corrisposti per quell'incarico dalla Regione, parte civile nel processo contro la 'ndrangheta, 'e' stimato in oltre 490.000 euro' tra il 2015 e il 2017.
La Regione: serviva un professionista capace: 'Il processo Aemila- sottolinea l'assessore al Bilancio Emma Petitti- ha una grande importanza e un enorme valore per cio' che riguarda la lotta alle mafie e all'infiltrazione della criminalita' organizzata nei nostri territori, cosi' come l'impegno per la promozione della legalita', per noi tutti obiettivi strategici e prioritari'.
Un processo quindi 'fondamentale per L'Emilia-Romagna e l'intera comunita' regionale'.
Per questo, precisa l'assessore in seguito agli appunti della Corte dei Conti, 'abbiamo voluto costituirci parte civile ed essere presenti con una figura professionale di riconosciuta capacita' ed esperienza, un penalista che potesse davvero garantire la Regione nel suo impegno contro la 'ndrangheta e tutte le mafie. Non a caso, come noto, alla Regione proprio in sede di parte civile sono gia' stati riconosciuti 600.000 euro a titolo di risarcimento, fondi che utilizzeremo sul fronte della legalita''. Piu' in generale 'quanto agli incarichi professionali esterni, anche in questo caso, come sulle partecipate, continueremo a lavorare seguendo le indicazioni della sezione regionale', assicura ancora Petitti.
Redazione Pressa
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