'Popolari e liberali riuniti a Modena, ipotesi di federazione'
Forza Italia, Cambiamo, Idea, Coraggio Italia, Popolo della Famiglia nell'appuntamento organizzato da Carlo Giovanardi: 'Proposta a Berlusconi, lui grande federatore'. Quagliariello e Adinolfi: 'Ripartire da valori, visione comune e identità'. Gasparri: 'Stop a frammentazioni'
Da un lato schiacciati numericamente nel centro destra dalla forza di Fratelli d'Italia e Lega e dall'altro frammentati in diverse sigle che hanno avuto l'effetto di disperdere anche il voto dell'elettorato moderato e cattolico di riferimento, la sfida per tali forze è riemergere da quell'isolamento che le ha ormai relegate ad un ruolo di testimonianza più che di rappresentanza politica. Pur all'interno del centro destra è chiara la differenza tra questa visione e quella rappresentata da Fratelli d'Italia e Lega. Per questo, nella discussione, riemerge l'ipotesi di un Popolo della Libertà che con rapporti di forza differenti, anzi ribaltati, tra Forza Italia e Lega, rappresento la maggioranza degli elettori italiani alle urne. Oppure l'immagine di una democrazia cristiana, capace di rappresentare nel suo modello, un grande contenitore senza una leadership unica ma con tante leadership interne. Una idea, quella di una federazione dove 2+2 fa 5 anziché 4, nella quale le leadership e le identità rimangano tali, che piace, con diverse sfumature, alla maggior parte dei presenti. 'Coesione e non frammentazione per far vincere
i valori del centrodestra. Di fronte all'attacco alla famiglia, alle proposte su eutanasia e droghe legali occorre unirsi ma evitando che ciascuno fondi un soggetto politico che raccolga pochi consensi e avanzi pretese sproporzionate' - afferma Maurizio Gasparri (FI). 'Berlusconi e Forza Italia possono e devono essere punto di riferimento attivo di un processo di aggregazione dei moderati, dei cattolici, dei liberali del centrodestra. Con troppi gruppi e gruppetti si rischia il frazionismo, anticamera della sconfitta'.
'Oggi l'obiettivo massimo a cui si può e si deve aspirare - ha aggiunto Quagliariello - è mettere assieme le esperienze che con accenti diversi si muovono nello stesso spazio valoriale, iniziando dal Parlamento. Per affrontare assieme scadenze contingenti ma fondamentali - ha concluso - e per iniziare un confronto al fine di radicare una visione nel Paese, per non limitarsi a gestire l'esistente'.
'Al di la delle singole sigle è importante rilanciare l'azione politica intorno a valori non negoziabili, baluardo al relativismo del centro sinistra' - afferma Adinolfi che invita a superare la preoccupazione per le leaderhip non basate su un sistema solido di valori. 'Guardate Renzi. Una leadership che per questo motivo è passato dal 40% ad un movimento del 3%'
Nel video seguenti, in sequenza le nostra interviste a Gaetano Quagliariello, Mario Adinolfi e, per le conclusioni, a Carlo Giovanardi
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