Difendono i meno abbienti ma lo Stato non paga: penalisti in sciopero

Oggi e domani udienze sospese. Tre mesi di agitazione non sono bastati a garantire tempi certi: 'Cosìsi inficia il diritto inviolabile alla difesa'
'La decisione dei penalisti modenesi - fa sapere la camera penale - giunge a valle di un lungo periodo di stato di
agitazione, durato per circa tre mesi, per denunciare i gravi e non più tollerabili ritardi nelle procedure amministrative per il pagamento dei compensi'
Il punto del contendere fa riferimento ad una prassi prevista nel procedimento penale, dove i cittadini non abbienti hanno la possibilità di richiedere la nomina di un avvocato e la sua assistenza a spese dello Stato.
Si tratta di un diritto fondamentale, attraverso il quale si garantisce una difesa qualificata anche a chi, imputato o persona offesa, non abbia i mezzi economici necessari a sostenere i costi della difesa.
In relazione a tali attività, l’avvocatura ha sottoscritto uno specifico prontuario con il Tribunale per agevolare l’iter burocratico di liquidazione dei compensi così determinando, almeno in teoria, un accorciamento dei tempi per il pagamento da parte del Tribunale. 'Nonostante l’esistenza di un percorso chiaro, nel corso degli ultimi mesi - denunciano i penalisti modenesi componenti l’osservatorio “patrocinio a spese dello Stato”, hanno purtroppo rilevato inammissibili disfunzioni inerenti la fase successiva al provvedimento di liquidazione delle istanze presentate in qualità di difensori d’ufficio e di parti ammesse al patrocinio a spese dello Stato. Simili violazioni, nonostante l’impegno profuso da parte del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati, si protraggono ormai da molto tempo ed incidono negativamente sull’inviolabile diritto di difesa del cittadino, nonché su quello del difensore di percepire la congrua retribuzione per le attività svolte, frustrando in tal modo il principio inviolabile di difesa anche a favore delle persone in maggiore difficoltà. La Camera Penale - concludono - auspica una rapida soluzione del problema, riservandosi altrimenti ulteriori forme di protesta.
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