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'Percorsi partecipati, sistemi integrati, prospettive comuni di sostenibilità'. Concetti che si ripetono ormai abitualmente nello slang del politicamente corretto, adatti ad ogni genere di progetto politico, dall'economia all'istruzione. Usati soprattutto per tentare di dare una prospettiva ed una visione positiva, a tratti anche etica, a progetti che di etico o di prospettiva, se non economica, a detta di tanti, ne hanno ben poca. Concetti usati in queste ore dall'Assessore all'istruzione del Comune di Modena Grazia Baracchi per confermare l'avvio, da parte della giunta, di quel processo di esternalizzazione dei nidi d'infanzia modenesi la cui ipotesi, nei giorni scorsi, ha generato critiche sia sul fronte sindacale che politico. Due i nidi che confluiranno nella gestione della Fondazione Cresci@mo.
Per avvallare l'opportunità ed i vantaggi del processo l'Assessore fa riferimento alla volontà di costruire un 'sistema integrato per rilanciare la centralità dell’educazione della fascia 0-6 anni.
Un sistema chiamato “Modena Zerosei” che vuole raccogliere tutti i soggetti che operano nel campo educativo in una prospettiva comune di sostenibilità, qualità ed innovazione'. Concetti e parole che accompagnano il passaggio più amaro da digerire e che in questi giorni è stato contestato. Quello di un Comune che cede sempre più spazio pubblico alla gestione privata. Prospettiva contestata alla quale l'Assessore risponde rassicurando che 'il Comune manterrà un importante ruolo di gestione e, soprattutto, avrà una funzione centrale di governance', rappresentata dal ruolo sempre più centrale Fondazione Cresciamo nella quale confluiranno due servizi nido dalla gestione comunale'
Un processo di esternalizzazione formalizzato oggi in una delibera di giunta che da avvio 'al percorso partecipato con tutti i soggetti del sistema educativo e formativo cittadino, di cui fanno parte anche le famiglie'
E' la prospettiva di un annunciato miglioramento dell'offerta che per l'Assessore Baracchi vale il passaggio dal Comune alla Fondazione dei due nidi.
“Abbiamo più volte ribadito – afferma l’assessora Grazia Baracchi - che il nostro obiettivo è ampliare e migliorare l’offerta, sulla base delle nuove richieste delle famiglie, in particolare per la fascia 0-3 anni. E nonostante il difficile quadro economico causato dall’emergenza sanitaria e i vincoli nelle assunzioni del personale, ribadiamo tale necessità creando le condizioni per aumentare di una ventina i posti nido già dall’anno educativo che inizia a settembre, a fronte di un andamento delle domande che sul territorio di Modena non appare in calo. Il bando si chiuderà, infatti, solo il 18 maggio e il numero di domande arrivate a tutt’oggi, in linea con gli altri anni, supera già il numero di posti attualmente disponibili”.
L'Assessore rimanda al mittente, prospettando l'esatto contrario rispetto a quanto contato in queste ore, ogni critica sul fronte della precarizzazione del personale, affermando di volere 'superare il tema della precarietà lavorativa. Di fronte ai pensionamenti e pur facendo i conti con le incognite di un decreto ancora non pubblicato, il Comune ha in programma una decina di assunzioni nell’area scuola, con una particolare attenzione per il coordinamento pedagogico e la possibile stabilizzazione del personale che ne ha i requisiti, mentre altre assunzioni a tempo indeterminato potranno essere realizzate dalla Fondazione Cresciamo. Intendiamo inoltre sviluppare un’idea più compiuta e ampia di politiche pubbliche e una definizione fortemente inclusiva di spazio pubblico in cui queste politiche si concretizzano. Al Comune, accanto alla funzione di gestione diretta, spettano appunto le competenze del coordinamento pedagogico in collaborazione con gli altri gestori e il coordinamento della programmazione dell’offerta formativa”.
E qui ritorna il concetto del progetto partecipato: 'Per realizzarlo – precisa - abbiamo delineato anche alcune azioni strategiche: la definizione di un percorso partecipato con i soggetti del sistema educativo; un coordinamento di tutti i gestori e un coordinamento pedagogico integrato”.
Il percorso partecipato è funzionale a sviluppare un osservatorio sui bisogni dell’infanzia e delle famiglie, a costruire piani per promuovere cultura dell’infanzia, elaborare proposte innovative, ricerche e sperimentazioni.
Il coordinamento dei gestori di servizi 0-6 dovrà affrontare in modo integrato le questioni relative a qualità, formazione, programmazione in relazione alle domande e ai progetti di sviluppo e innovazione di supporto al sistema.
Lo sviluppo del coordinamento pedagogico integrato intende valorizzare i coordinatori pedagogici per elaborare orientamenti comuni, strumenti, azioni per monitoraggio e verifica della qualità; definire piani formativi e di scambio delle esperienze orientate all’innovazione.
“Stiamo pensando a una Fondazione – conclude Baracchi – che lavori per la diffusione delle buone pratiche nell’intero sistema modenese e anche oltre; che possa svolgere un ruolo rinnovato e orientato al futuro centrato su solidarietà, innovazione, formazione e ricerca come una strategia per migliorare la vita delle bambine e dei bambini, delle famiglie e della comunità; una Fondazione che insieme all’amministrazione comunale, ai soggetti pubblici e privati del sistema educativo sviluppi scelte strategiche per la crescita inclusiva e innovativa”.