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Non bastava la copertura insufficiente dei posti nido, il servizio infanzia a Modena deve sopportare altre limitazioni legate al personale. A denunciarlo è il Comitato dei genitori e insegnanti 'Così non cresciamo'.
'Il primo settembre è iniziato l’anno scolastico nei nidi e nelle scuole d’infanzia dei servizi 0-6 del Comune di Modena. Il sistema dei servizi a gestione diretta della Fondazione Cresci@mo si presenta all’appuntamento con parecchie criticità, in primis relative al personale. Nei nidi di Fondazione Cresci@mo ci sono svariati posti di educatore ancora vacanti: per ovviare al problema Fondazione ha deciso di ricorrere ad una società di lavoro interinale per reperire il personale mancante. Il ricorso al lavoro interinale dovrebbe essere riservato alle situazioni di improvvisa ed urgente necessità, non per coprire posti vacanti - afferma il Comitato -.
Questa scelta sta creando situazioni di grande difficoltà come al nido Parco 22 Aprile dove le insegnanti e le famiglie sono in difficoltà per la totale precarietà e inaffidabilità delle soluzioni prospettate dalla Fondazione. Per quanto ci risulta ad oggi non sono in programma bandi o selezioni per assunzioni dirette di educatori di nido da parte di Fondazione. Ci avevano detto che la Fondazione sarebbe stata capace di dare risposte più rapide e flessibili alle necessità organizzative e gestionali dei servizi, poiché non deve sottostare ai vincoli burocratici imposti agli enti pubblici. Davanti alla prova dei fatti la flessibilità diventa precariato e aumenta il personale assunto in deroga ai titoli richiesti dalla legge per chi deve gestire bambini molto piccoli'.
'Un altro punto critico riguarda i famosi 85 posti nido di emergenza aggiuntivi che, stando alle dichiarazioni dell’assessora Baracchi, il Comune aveva già reperito ad inizio di agosto.
La realtà è che questi 85 posti sono ancora tutti sulla carta e si è appena all’inizio di una trattativa con le strutture convenzionate che dovrebbero, in tempi davvero record, mettere a disposizione i posti mancanti. Ci sono almeno tre servizi comunali (Il Pellico, il Barchetta e il Marcello) che avrebbero gli spazi per riaprire ulteriori sezioni e due servizi (Triva e Todi) in questi ultimi anni completamente chiusi a causa del calo delle iscrizioni. Perché non si è valutato di riaprire queste sezioni e servizi per soddisfare l’aumentata richiesta delle famiglie di questo anno scolastico? Pare proprio un’altra occasione sprecata per dare risposte rapide alle famiglie e rafforzare l’offerta del servizio comunale'.
Redazione Pressa
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