Battute finali per il Consiglio Comunale nel quale la giunta sta tentando di portare in discussione ed in approvazione più proposte e progetti possibili. Perché il tempo è scaduto. Quel che fatto è fatto e quello che non è stato fatto, come per l'ex Amcm o come per il S.Agostino o per i tanti progetti ancora fermi alla vigilia di una nuova campagna elettorale, pesa politicamente sulla campagna elettorale stesso. Ed allora ecco che gli atti, anche formali, vanno fatto passari, a costo di portarli in discussione in sedute fiume con maggioranze precettate per farli approvare anche con un solo voto o due di scarto, rimandando al dopo elezioni e ad un indefinito entro l'estate il resto. Anche se il resto, per progetti come l'Ex Amcm (sul quale dopo l'adozione del piano urbanistico di dicembre è arrivato oggi il via libera definitiva al percorso ancora prima del progetto), non è cosa da poco.
L'atto di oggi è preliminare alla firma del contratto con il privato che eseguirà l'intervento (il raggruppamento di imprese capitanato da CMB), sull'area in cui il Comune ha già realizzato autonomamente, grazie anche alle risorse europee, il recupero e la riqualificazione dell'edificio ex Aem, e ha avviato il cantiere per il restauro e la riqualificazione dell'ex Enel destinato a ospitare il Nuovo teatro delle Passioni e la sede di Ert.
Ma i tempi saranno lunghi e comunque tanto quanto da certificare il fatto che anche questo mandato elettorale si chiuderà con un nulla di fatto (materiale), rispetto all'area che da venti anni attende una riqualificazione. I precedenti modenesi, anche nel caso di progetti di costruttori affermati come quello che gestirà l'intervento, fondano l'ipotesi che anche questo progetto, una volta avviato, potrebbe incagliarsi.
Gli scheletri e le cattedrali nel deserto circondate da macerie che ancora spiccano nell'area dell'ex mercato bestiame, che nemmeno il Piano Periferie sembra potere sbloccare, fondano i dubbi. Tanto più quando in mezzo ci sono ostacoli come quello della bonifica di un area ex industriale.
Perché parlando del nodo fondamentale e preliminare, relativo alla bonifica (lo stesso che da venti anni tiene bloccato le ex fonderie così come, appunto, l'ex Amcm), il Comune si limita a comunicare 'l'intenzione di avviare entro l'estate l’iter per la presentazione e approvazione del Piano di caratterizzazione dell’area, ovvero lo strumento per realizzare la bonifica dei suoli per la quale, ha ricordato l’assessora Vandelli, nonostante la responsabilità sia del Comune, i privati hanno assunto l’impegno economico fino a 500 mila euro'. Ovvero 'la rimozione delle dotazioni interrate dei due impianti di distribuzione carburanti dismessi e le 'eventuali' altre contaminazioni, che 'verranno risolte nella fase di attuazione degli interventi edilizi'. Insomma una bonifica complessa e al di la della soglia fissata in 500.000 euro a carico del privato (con il resto che sarebbe a carico del Comune), da definire nei dettagli, così come negli importi di spesa.
Insomma, tanti i punti controversi e contestati dall'opposizione, già scettica rispetto ad un progetto giudicato snaturato rispetto alla sua funzione iniziale che destinava l'area ad una funzione culturale (come Parco della creatività), e non residenziale e commerciale (con tre palazzine ed un supermercato), come il costrutture vuole che sia. Non a caso la delibera di approvazione del Pru, presentata dall’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli, è stata approvata con il voto favorevole di Pd, Sum e CambiaModena (monogruppo del consigliere Montanini). Contrari cinque gruppi: Movimento 5 Stelle, Forza Italia, Lega Nord, Energie per l’Italia e Modena Volta Pagina.
Approvato anche un ordine del giorno proposto dal Pd e illustrato dal capogruppo Fabio Poggi, che accoglie una proposta già votata dalla Circoscrizione 3 nel 2007, per intitolare il Parco della creatività ai Fratelli Panini (due astensioni nel gruppo Sum).
Con la delibera, oltre a una precisazione tecnica procedurale richiesta dal raggruppamento di imprese guidato da Cmb, sono state approvate le controdeduzioni alle osservazioni, con contenuto analogo, presentate da Italia Nostra e Movimento 5 Stelle. In particolare, rispetto ai dubbi sollevati sulla congruità delle valutazioni economiche dell’operazione, la relazione precisa che il quadro riassuntivo delle opere pubbliche di riqualificazione previste nel comparto, predisposto dal settore Lavori pubblici, definisce un importo di 9 milioni e 280 mila euro, mentre i cespiti che il Comune cede ai privati sono stati stimati dai periti in 8 milioni e 214 mila euro, considerando anche il valore degli interventi di urbanizzazione e delle bonifiche che spetterebbero al Comune e che invece saranno realizzati dai privati. Al netto delle opere, il valore degli immobili è indicato in 5 milioni e 641 mila euro.