Femminista ed ecologista: chi è Elly Schlein, 'prima donna' alla guida del Pd
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Femminista ed ecologista: chi è Elly Schlein, 'prima donna' alla guida del Pd

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Nata e cresciuta in Svizzera, bolognese d'adozione, la nuova segretaria del Pd ha scalato le gerarchie in meno di dieci anni e punta a una leadership femminista


Femminista ed ecologista: chi è Elly Schlein, 'prima donna' alla guida del Pd
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Ha vinto le primarie del Pd nonostante il voto dei circoli (e i sondaggi) avessero puntato sul suo sfidante. Elly Schlein è la nuova segretaria del Partito democratico, la prima donna alla guida del principale partito di centrosinistra. Dopo Veltroni, Franceschini, Bersani, Epifani, Renzi, Martina, Zingaretti e Letta (più Orfini ad interim), i dem hanno una leadership femminile.

Un PD femminista ed ecologista
E non solo di facciata: da quando Schlein è diventata un volto noto della politica italiana, ha sempre rivendicato l’importanza della tutela dei diritti delle donne. Che insieme all’attenzione per l’ambiente sono i capisaldi del centrosinistra a trazione femminista ed ecologista che la nuova leader promette di rappresentare e che ha convinto oltre il 53% degli elettori che domenica 26 febbraio si sono recati ai gazebo a scegliere lei e non Stefano Bonaccini, che nel congresso dem è entrato Papa ed è uscito cardinale.

Il coming-out del 2020: 'Sto con una donna'
Nel 2020 Schlein fa coming out durante l’intervista alla trasmissione ‘L’assedio’ di Daria Bignardi: “Sto con una donna e sono felice finché mi sopporta“, dichiara. E in chiusura della campagna elettorale per le ultime elezioni politiche, riprende in chiave critica il famoso slogan di Meloni ‘Sono Giorgia, sono una donna, sono una madre, sono cristiana’: “Sono una donna. Amo un’altra donna e non sono una madre, ma non per questo sono meno donna. Non siamo uteri viventi, ma persone coi loro diritti”.

Le origini
La nuova segretaria del Partito democratico è nata (nel 1985) e cresciuta in Svizzera. Il suo vero nome è Elena Ethel e la prima fase della sua vita si è svolta a Lugano. Il padre Melvin è un politologo statunitense di origini ebraiche, la madre Maria Paola Viviani è una professoressa universitaria di Diritto.

 Dopo aver terminato le superiori in Svizzera, Schlein si è trasferita a Bologna, dove si è laureata in Giurisprudenza.

I primi passi in politica: volontaria alla campagne elettorale di Obama
Dopo aver partecipato da volontaria alle campagne elettorali di Barack Obama del 2008 e del 2012, Schlein si fa notare per la prima volta in seguito alla mancata elezione di Romano Prodi al Quirinale. È il 2013 e la futura segretaria, insieme ad altri giovani esponenti dem, fonda il movimento OccupyPd, che arriva a occupare fisicamente alcuni circoli democratici per manifestare il proprio dissenso contro i ‘franchi tiratori’ e la strategia delle larghe intese.

L'elezione al parlamento europeo
Alle primarie del Pd del 2013 sostiene Pippo Civati e nonostante quest’ultimo chiuda terzo dietro Renzi e Cuperlo, viene eletta nella segreteria dem. Nel 2014 si candida con il Pd alle elezioni europee e viene eletta a Strasburgo con oltre 53mila preferenze. L’anno seguente decide di abbandonare il partito perché in disaccordo con la direzione di Renzi, aderendo alla formazione Possibile di Civati.

Vice di Bonaccini
Terminato il mandato di europarlamentare, Schlein decide di non ricandidarsi alle Europee e punta sulle Regionali in Emilia-Romagna del 2020. Che sono un vero successo a livello personale: Elly risulta la candidata di lista più votata nella storia delle elezioni della regione, con oltre 22mila preferenze. Per questo, il governatore rieletto Stefano Bonaccini la nomina vicepresidente della Regione Emilia Romagna e le affida le deleghe al Welfare e al Patto per il clima.

L'elezione in parlamento, le dimissioni da Vicepresidente della Regione e la candidatore alla segreteria nazionale
Dopo la fine prematura della XVIII legislatura in seguito alla caduta del governo Draghi, Schlein si candida come indipendente e capolista nel collegio plurinominale Emilia Romagna 02 e viene eletta alla Camera dei deputati. Seguono le dimissioni da vicepresidente della Regione e la decisione di correre per la segreteria del Partito democratico dopo l’annuncio di dimissioni di Letta.

Schlein ufficializza la sfida a Bonaccini il 4 dicembre 2022 al ‘Monk’ di Roma. E dopo essersi tesserata alla storica sede della Bolognina e aver chiuso al secondo posto nel voto dei circoli (ma è prima nelle grandi città), ai gazebo travolge il presidente della Regione Emilia Romagna e diventa la nuova segretaria del Pd.

La sfida a Giorgia e al governo Meloni
Nel suo primo discorso da leader dem, Schlein ha subito lanciato la sfida: “Saremo un bel problema per il governo di Giorgia Meloni. Da oggi noi daremo un contributo a organizzare l’opposizione in Parlamento e in tutto il Paese a difesa dei poveri che il Governo colpisce e non vuole vedere“. I due partiti italiani che hanno ricevuto più voti alle elezioni politiche sono guidati da donne: una storica prima volta per il nostro Paese. Ed entrambe si possono considerare a buon diritto delle “underdog”, termine utilizzato da Meloni nel suo primo discorso da presidente del Consiglio alle Camere: lo sfavorito che sovverte i pronostici e si impone a sorpresa.

Fonte Dire - Foto Walter Pagliei

Redazione Pressa
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