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Fiammetta Borsellino: 'Sono passati 25 anni di schifezze e menzogne'

Fiammetta Borsellino: 'Sono passati 25 anni di schifezze e menzogne'
Fiammetta Borsellino: 'Sono passati 25 anni di schifezze e menzogne'

La figlia più giovane del magistrato ucciso nella strage di via d'Amelio, 57 giorni dopo la strage che uccise Giovanni Falcone, ricorda come dopo l'intervento in Rai (che qui riproponiamo), nessuno le parl? e le diede conforto.

La figlia più giovane del magistrato ucciso nella strage di via d'Amelio, 57 giorni dopo la strage che uccise Giovanni Falcone, ricorda come dopo l'intervento in Rai (che qui riproponiamo), nessuno le parl? e le diede conforto.


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Sono passati 25 anni da quando in via Mariano d'Amelio una Fiat 126 imbottita di esplosivo è esplosa sotto casa della madre di Paolo Borsellino. E' un'altra strage: il giudice viene ucciso 57 giorni dopo Giovanni Falcone, insieme a Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. Era il 19 luglio del 1992,  a 25 anni di distanza giorno della memoria,  giorno in cui si tirano le fila della lotta alla mafia.

In cui la figlia Fiammetta, in un'intervista al Corriere, parla di '25 anni di schifezze e menzogne'.  Fiammetta Borsellino: siamo stati lasciati soli, occultarono la verità e ho le prove. Lei aveva 19 anni al momento della strage. Oggi Fiammetta Borsellino ne ha 44 e ancora non conosce la verità. L'ha chiesta il 23 maggio, ricordando nella diretta Rai il padre e Giovanne Falcone, sul palco di Fabio Fazio, (che riproponiamo), e la chiede oggi con un'intervista triste e dura al Corriere della Sera e poi attraverso la sua audizione, sempre oggi, in commissione antimafia.

Riproponiamo qui l'intervento alla trasmissione Rai, del 23 maggio scorso, in ricordo della strage di Capaci, che Fiammetta Borsellino ricorda con l'amaro in bocca. 'Dopo il mio intervento non c’è stato un cane che mi abbia stretto la mano. Fatta eccezione per alcuni studenti napoletani e Antonio Vullo, l’agente sopravvissuto in via D’Amelio. Nelle due ore successive mi sono seduta e ho ascoltato. Non sono Grasso che arriva, fa l’intervento e va. C’erano giornalisti, uomini delle istituzioni, intellettuali palermitani. Da nessuno una parola di conforto».

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