Giovanni Gidari, candidato di Forza Italia alle elezioni regionali dell’Emilia-Romagna, punta i riflettori sul tema delle cooperative spurie. “La sinistra, in tutto questo tempo, non ha fatto assolutamente nulla. Ma per la Regione Emilia-Romagna, a quanto pare, va tutto a gonfie vele - afferma Gidari -. È ora di rivedere la classificazione delle attività che godono di agevolazioni contributive. Non sia mai che le cooperative spurie continuino a godere di trattamenti fiscali favorevoli mentre sfruttano lavoratori come fossero pedine sacrificabili. E bisogna prevedere sanzioni più dure, fino alla sospensione delle attività'.
'Perché mai le cooperative spurie cambiano nome come fossero attori in una commedia degli errori, e nessuno fa nulla? Un colpo di teatro degno del miglior dramma, dove il pubblico – in questo caso le aziende oneste – è costretto a guardare senza poter intervenire, mentre queste pseudo-cooperative giocano con le identità per evitare controlli e sanzioni. Nel frattempo, il settore della macellazione, uno dei più colpiti in Emilia-Romagna, assiste a una tragicommedia: aziende serie, che rispettano il contratto di Confindustria alimentare, si trovano a competere con cooperative che offrono manodopera a prezzi stracciati, con lavoratori privati di ogni diritto. Perché garantire stipendi decenti e condizioni di lavoro umane quando si può sfruttare tutto e tutti? Una situazione così vasta che non è più accettabile - esclama Gidari -. Non solo per motivi economici, ma anche umani. Occorre coinvolgere anche le associazioni datoriali, perché a quanto pare, il principio di responsabilità sociale deve essere spiegato come fosse una novità assoluta. Magari stavolta qualcuno capirà che il rispetto dei lavoratori non è un optional. In conclusione, la sinistra continua a fare il suo show di immobilismo: è giunta l’ora che la Regione Emilia-Romagna smetta di applaudire questo disastro e inizi a fare qualcosa di concreto'.
Gidari (Fi): 'Cooperative spurie, capolavoro di inefficienza rossa'

'Occorre coinvolgere anche le associazioni datoriali, perché a quanto pare, il principio di responsabilità sociale deve essere spiegato come fosse una novità'
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