Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
'Non sottovalutiamo il problema evidente dello stress della fauna dovuto al caldo e alla siccità ma, come Regione Emilia Romagna, abbiamo ritenuto di non fare modifiche rispetto alla preapertura in quanto sui nostri territori le specie comprese non sono in sofferenza e gli orari sono già ridotti”. Con questa motivazione l'assessore regionale all'Agricoltura, caccia e pesca, Simona Caselli ha confermato che la regione non disporrà alcun rinvio nell'apertura della caccia che si era prospettato a causa dello stato di sofferenza degli animali derivante dalla straordinaria ondata di siccità. Lo ha fatto nel corso dell'incontro con i rappresentanti delle associazioni venatorie, agricole e dei soggetti interessati che si è svolto ieri, venerdì 1 settembre all'istituto Fermi di Modena per presentare il calendario venatorio regionale 2017-2018.
Nella fase di preapertura i cacciatori potranno cacciare sabato 2 settembre e poi da domenica 3 settembre solo di giovedì e domenica, fino a giovedì 14 settembre.
Si potranno cacciare da appostamento fisso e temporaneo tortore, gazze, cornacchie grigie, ghiandaie, merli.
L'apertura della stagione venatoria è prevista per domenica 17 settembre ma, come ha anticipato l'assessora Caselli, la Regione “sta valutando se rimandare a dicembre l'apertura per alcune specie stanziali per le quali anche gli stessi cacciatori hanno segnalato situazioni di difficoltà”. Nel suo intervento l'assessora ha messo inoltre in evidenza l'apporto dei cacciatori, “che agiscono come operatori dell'ecosistema”, nella gestione della tutela del territorio e “il calo preoccupante del loro numero dovuto in gran parte al mancato riconoscimento del loro ruolo sociale”. E il presidente della Provincia Gian Carlo Muzzarelli ha confermato il calo dei cacciatori anche nel territorio provinciale: oggi sono circa quattromila, contro i 15 mila di 12 anni fa, e oltre la metà di loro ha più di 60 anni.
“Ma i cacciatori – ha evidenziato Muzzarelli – svolgono un'azione concreta e per noi fondamentale per il controllo e la cura del territorio”.
Presente anche il comandate della Polizia provinciale Fabio Leonelli che ha posto l'attenzione sui controlli sull'attività venatoria che si concentreranno sul tema del rispetto delle distanze di sicurezza da abitazioni e strade, un problema sul quale verte la maggior parte delle segnalazioni dei cittadini preoccupati dalla presenza di cacciatori vicino alle case.
Come ha spiegato Leonelli sullo svolgimento dell'attività venatoria sono impegnati 15 agenti della Polizia provinciale e 70 guardie volontarie che garantiscono, con il coordinamento degli agenti, la vigilanza sul territori
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>