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L'applicazione del Green Pass potrà variare con il mutare dell'emergenza pandemica ma non va collegato allo stop allo stato di emergenza, dal 31 marzo. Questo perché le due cose viaggiano tecnicamente su due binari differenti. In sintesi è questa la ragione con cui la parlamentare modenese PD Giuditta Pini, spiega a La Pressa il voto contrario suo e del suo partito all'emendamento presentato dalla Lega in commissione affari sociali della Camera che proponeva lo stop al Green pass dopo la fine dello stato d’emergenza. L'emendamento, presentato nonostante il parere contrario del governo, è stato poi bocciato con 13 voti a favore, 22 contrari e 5 astenuti. Voti favorevoli di Lega, FdI e Alternativa, astensione di Forza Italia, contrario compatto il voto dei parlamentari PD e del M5S che dopo qualche tentennamento ha scongiurato il rischio di fare passare il governo in minoranza.
Onorevole Pini, perché avete votato contro l'emendamento? 'Perché stato di emergenza e Green Pass sono due cose scollegate. Collegarle non ci trovava d'accordo. Lo stato di emergenza è lo strumento che non può essere prorogato per più di 24 mesi, scadrà il 31 marzo, e serve al governo per fare le leggi in condizioni di emergenza, in questo caso sanitaria. Il Green Pass è uno strumento di prevenzione. Uno strumento che non piace, che il governo, appena ci saranno le condizioni, toglierà, ma che oggi è uno degli strumenti più efficaci di prevenzione'
Rispetto ad una applicazione così rigida dello strumento, capace di negare l'accesso allo sport o al trasporto pubblico anche gli studenti, c'è una condivisione totale del PD? 'Sì, perché si tratta di uno strumento di prevenzione. Bisogna ricordare che è stato introdotto in questi termini al picco della variante Omicron.
Attualmente crediamo rimanga uno degli strumenti migliori a disposizione. E' di fatto un certificato vaccinale e il vaccino protegge se non dal contagio, su cui incide la mascherina, dall'infezione e dal rischio di ospedalizzazione. Pensiamo se di fronte ad un tale numero di contagi non ci fosse stato il vaccino'
Per lei è più utile a livello sanitario e di salute pubblica o come strumento per obbligare le persone a vaccinarsi? 'Credo che sia più utile a livello sanitario. Fornisce la garanzia di avere, in luoghi maggioramente a rischio come quelli chiusi, esclusivamente persone vaccinate. E' chiaro che si tratta di uno dei tre strumenti della prevenzione. Oltre al vaccino, il Green Pass deve andare di pari passo con gli altri strumenti: distanziamento ed uso della mascherina. L'azione dei tre ci aiuta ad incidere anche sul contagio'
Gi.Ga.
Redazione Pressa
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