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Stucchi, sedute ancora integre e ben conservate, solamente impolverata. Sala e macchina da proiezione ancora intatte. Così come lo schermo, le locandine dei film i cartoncini degli orari e dei giorni di apertura. Da appendere alla cassa, o fuori, al portone. Il cinema Cavour, abbandonato circa 15 anni, dentro è ancora così. L'hanno riaperto i ragazzi del Guernica, domenica, dopo il corteo di protesta lungo via emilia centro (che è costato loro anche la denuncia del questore), e seguito all'occupazione dell'Olimpya. Una occupazione interrotta e che sono intenzionati a proseguire al Cavour, in quello che oggi appare un museo vintage sulla storia del cinema. Ma intatto. E per il Guernica pronto ad ospitare le iniziative che lo stop imposto all'occupazione dell'Olimpya aveva interrotto.
Ed è così che dopo l'occupazione di domenica sera, gli stessi hanno richiuso quelle porte, sostituito i catenacci e, dopo un lunedì mattina di pausa, in cui il cinema sembrava tornato allo stato di abbandono in cui lo abbiamo visto negli ultimi anni, è stato riaperto nel pomeriggio. Per iniziare le pulizie, istallare i generatori ed iniziare i lavori per renderlo vivibile. Anche se non agibile (in base alla legge), ed attraverso un'occupazione illegale perché tale è. Per riappropriarsi di spazi culturali e di memoria collettiva lasciati vuoti, lasciati morire.
Ed è così che riapertura di quelle porte immerge nuovamente nel lungo corridoio che immette alla sala, divisa tra platea e balconata. Si, per chi non lo ricorda, c'è anche la balconata. Piccola, ma c'è. Ci sono ancora le tende, gli arredamenti in legno perfettamente conservati. I vecchi biglietti. E' davvero un luogo della memoria. Spinti dalla curiosità alcune persone, passanti, entrano. Anche un docente di un istituto d'arte entra e con le sue parole sostiene gli occupanti. E Il film diventa realtà in quel luogo che in modo surreale ed illegale, riprende vita.
Redazione Pressa
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