Illuminazione pubblica, nuovo ricorso al Tar. Baldini: 'Grave pasticcio'

'Inaccettabile che a causa della melina dell’amministrazione comunale si sia arrivati a una tale situazione'
'E’ grave che un consigliere di minoranza solo a seguito di un accesso agli atti (che lo si rammenta è un atto ispettivo) abbia recentemente appreso che anche tale delibera è stata impugnata davanti al TAR Emilia-Romagna e che la società del gruppo Edison ha chiesto nel “giudizio di ottemperanza”, la cui udienza è fissata il 29 febbraio, che il giudice amministrativo nomini un “commissario ad acta”, ovvero un pubblico funzionario che si sostituisca al Comune inadempiente al fine di giungere finalmente a una pubblica gara - continua Baldini -. Oltretutto solo a seguito della notifica del ricorso e per di più nell’imminenza dell’udienza il Comune di Modena, con un ritardo di oltre un anno (la sentenza di annullamento del TAR Emilia-Romagna, mai oggetto di sospensiva, era stata pubblicata nel gennaio 2023) ha dato incarico a Nomisma spa, società di consulenza con sede a Bologna fondata negli anni 80’ da Romano Prodi, di effettuare – a fronte del ragguardevole compenso di oltre 170.000 euro - la stima della rete di illuminazione, individuando i criteri di valutazione per l’assegnazione del servizio'.
'Ulteriore aspetto “anomalo” della vicenda è costituito dalla circostanza che in base a una legge nazionale il Comune di Modena avrebbe potuto (e dovuto) già entro il giugno 2021 riscattare d’autorità la rete di illuminazione e che invece nel corso degli anni, come lamentato dalla società ricorrente, avrebbe riconosciuto a Hera Luce ulteriori corrispettivi per deperimento del capitale investito nella manutenzione straordinaria degli impianti di illuminazione. Insomma, un vero “pasticcio amministrativo” di cui pagherà il prezzo la collettività modenese, con oltre 60.000 euro di spese legali a carico delle casse comunali (tra somme anticipate agli avvocati incaricati dall’amministrazione comunale e le condanne al pagamento delle spese per i due gradi di giudizio) e un’altra batosta che rischia di arrivare. La nomina di quello che tecnicamente è un “commissario” per dare esecuzione a una sentenza dello Stato italiano al posto di un Comune, quale quello di Modena, che da sempre si fa pubblicamente vanto di difendere i valori della legalità, avrebbe del resto gravi conseguenze sul piano della credibilità istituzionale, a tacere del resto. Ma al di là di quella che sarà la decisione del giudice amministrativo è inaccettabile che a causa della “melina” dell’amministrazione comunale si sia arrivati a una tale situazione: il problema, come noto e come è emerso anche nella carente gestione dei rifiuti urbani, sta a monte e cioè nell’evidente conflitto di interessi del Comune, che è socio di Hera spa (società come Hera Luce srl del gruppo Hera) e percepisce ogni anno dividendi per milioni di euro'.
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