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L'energia elettrica utilizzata nell'illuminazione pubblica, comprendete anche i semafori della città di Modena, dovrà derivare da fonti rinnovabili. E' questa la più significativa integrazione presentata, attraverso un emendamento approvato, alla delibera, che definisce gli indirizzi della gara per l’affidamento del servizio di illuminazione pubblica e degli impianti semaforici, da pubblicare nei prossimi mesi.
Atto obbligato dopo che i giudici amministrativi lo scorso anno hanno annullato le delibere del Consiglio Comunale che, assegnando a Hera luce srl i progetti di qualificazione energetica, consideravano il contratto in continuità con l’affidamento originario attribuito a Meta spa nel 1997 per trent’anni, quindi fino al 31 dicembre 2027.
La delibera, integrata anche con l'emendamento presentato dal consigliere Grazia Baracchi, del gruppo Spazio Futuro, e del sindaco (su una correzione formale), è stata approvata oggi pomeriggio dal consiglio comunale di Modena, al termine di una discussione di fatto proseguimento di quella che qualche giorno fa ha infiammato la discussione in commissione.
Nodi del contendere, la presenza di un dirigente Hera che nella questione è parte in causa e la contestata (sia da Lega che dai componenti Pd), carenza di documentazione a garanzia di una valutazione complessiva della delibera stessa. Una commissione finita prima per la componente di Fratelli d'Italia che aveva abbandonato l'aula in protesta rispetto alla presenza del rappresentante Hera e alla scelta di non sospendere la commissione stessa in attesa delle verifiche di merito sulla presenza stessa, avvenuta attraverso un link per il collegamento a distanza che sarebbe stato fornito dal comune. Abbandono dell'aula e dei lavori a cui, il giorno seguente, ha fatto seguito, da parte del gruppo Fratelli d'Italia, la richiesta di dimissioni del presidente di Commissione che avrebbe avuto il diritto dovere di vigilare sulle presenze.
Tornando alla delibera approvata, il bando in oggetto prevede una durata del contratto indicativamente di nove anni, ma da definire sulla base di piani economico-finanziari; un costo annuo in riduzione rispetto al costo storico del servizio; il passaggio da una convenzione a un contratto di prestazione energetica nel quale indicare gli obiettivi che devono essere garantiti al Comune, a partire dalla qualità dei sistemi di illuminazione e dai consumi; l’adeguamento normativo e l’unificazione dei contratti di servizio luce e semaforico.
La delibera prevede la gestione complessiva del servizio con reti, impianti e altre dotazioni di proprietà comunale la cui consistenza, nel frattempo, è stata definita grazie ad alcune consulenze tecniche: per l’illuminazione pubblica si tratta di 493 quadri, 28.590 sostegni e 32.500 apparecchi; per i semafori si tratta di 6.824 ottiche semaforiche e 140 armadi regolatori. Grazie ai progetti sviluppati negli anni scorsi, il 92 per cento della rete dell’illuminazione pubblica è già dotata del sistema a Led.
'La questione - ha sottolineato l'Assessore Paolo Zanca illustrando le linee principali della delibera - si limita a definire le linee d’indirizzo della gara pubblica, e volutamente non presenta alcun numero di merito'.
L'origine del caso
I giudici amministrativi con sentenza del Tar dell’Emilia-Romagna in gennaio 2023, confermata in luglio dello scorso anno dal Consiglio di Stato, hanno accolto il ricorso di Edison Next Government srl e City Green Light srl annullando le delibere del Consiglio comunale, e gli atti conseguenti, che nel 2014 e poi nel 2022 avevano dato il via libera agli specifici contratti di servizio con Hera luce srl, nell’ambito dell’affidamento generale. Per i giudici, che hanno accolto la tesi dei ricorrenti, si sarebbe trattato invece di proroghe di un affidamento già scaduto rendendo quindi necessaria la gara pubblica.
Nel marzo di quest’anno il Tar, su richiesta di Edison Next Government srl, ha preso in esame l’ottemperanza della sentenza e la complessa procedura avviata dal Comune per indire, appunto, una gara pubblica con la quale affidare il servizio non ravvisando 'un’inerzia da parte dell’Amministrazione comunale'.
Nell’ordinanza il Tar riepilogava le iniziative svolte dal Comune e, valutati gli impegni assunti, invitava l’Amministrazione comunale a presentare una relazione entro ottobre sullo stato del procedimento “per verificare il rispetto dei termini indicati”, rinviando la trattazione del ricorso al mese successivo.
Tra gli impegni del Comune c’è quello della stima del valore della rete d’illuminazione pubblica e l’adozione della delibera consiliare relativa agli indirizzi per il nuovo affidamento entro ottobre, così da poter procedere alla pubblicazione degli atti di gara tra fine 2024 e primi mesi del 2025.
Gianni Galeotti
Nato a Modena nel 1969, svolge la professione di giornalista dal 1995. E’ stato direttore di Telemodena, giornalista radiofonico (Modena Radio City, corrispondente Radio 24) e consiglie.. Continua >>