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Crolla il Pd in Emilia-Romagna. Nella parte nord-ovest della regione avanza il centrodestra (e cresce più la Lega di Forza Italia), mentre in Riviera la sfida principale viene dai 5 stelle. A Bologna, Modena e nell'entroterra del forlivese invece il Pd deve fare i conti con la concorrenza 'interna' che viene da sinistra, ovvero da Liberi e Uguali.
A disegnare la mappa elettorale emiliano-romagnola è l'Istituto Cattaneo, che ha incrociato le analisi sui sondaggi fatti negli ultimi mesi con il trend del voto politico-amministrativo in regione dal 2013 a oggi. Con un'affluenza stimata, sulla base dei dati attuali, intorno al 70% (ma il 30% degli elettori è ancora indeciso) il Pd insieme agli alleati è dato in calo almeno del 5% in Emilia-Romagna rispetto alle politiche del 2013. 'La regione ora è molto piu' contendibile rispetto al passato', commenta il ricercatore del Cattaneo Marco Valbruzzi.
Al momento, spiega l'analista, l'Emilia-Romagna può essere divisa in due zone: la parte a nord-ovest, che va da Piacenza a Reggio Emilia, ma che comprende anche alcune aree del ferrarese, vede 'una crescita del centrodestra, di Forza Italia e ancora di più della Lega, che rendono più competitiva' la sfida elettorale al Pd. Dall'altro lato della via Emilia, in Riviera, si registra invece 'un'espansione del Movimento 5 stelle- afferma Valbruzzi- sul litorale la competizione viene da loro'.
Questa situazione, continua il ricercatore del Cattaneo, 'porta il Pd e i suoi alleati a rinchiudersi sempre più nell'interno, nel cuore rosso della regione, tra Bologna, Modena e Forlì, dove il controllo del consenso è più radicato'. In poche parole, mentre in passato l'Emilia-Romagna era una 'regione rossa' nel suo complesso, oggi 'si rimpicciolisce il nucleo sicuro' per il centrosinistra, che si ritrova dunque 'accerchiato' dall'avanzata a nord-ovest dal centrodestra e a sud-est dai 5 stelle.
Senza contare che dentro quello stesso 'cuore rosso' dell'Emilia-Romagna 'c'è anche la competizione che arriva da sinistra, da parte di Liberi e Uguali', sottolinea Valbruzzi. Nonostante questo assedio, il Pd almeno nel suo 'fortino' 'dovrebbe rimanere il primo partito- afferma il ricercatore del Cattaneo - mentre è meno probabile che questo avvenga nelle altre aree dell'Emilia-Romagna'. E anche l'ultimo caso scoppiato sui rimborsi dei parlamentari grillini, non dovrebbe danneggiare più di tanto il movimento. 'E' probabile che abbia ripercussioni, ma in modo marginale - analizza Valbruzzi - il voto al M5s è ormai fortemente di appartenenza, contro il sistema. In un senso più ampio del termine si potrebbe definire 'ideologico' e quindi e' molto difficile fare il salto'.
E per il futuro? L'andamento del consenso elettorale in Emilia-Romagna dovrebbe proseguire su questa china. Secondo il Cattaneo, infatti, l'indebolimento del Pd anche a queste latitudini in realtà 'è un processo che procede nel tempo. L'Emilia-Romagna è rimasta, insieme alla Toscana, l'unica area certa- sottolinea Valbruzzi- ma oggi, e non da oggi, alcune zone sono a maggiore competizione elettorale. Nulla può più essere dato per scontato, soprattutto alle elezioni amministrative. Lo abbiamo gia' visto a Bologna'. Alle prossime tornate elettorali, dunque, molto dipenderà 'dalla strategia del centrosinistra- afferma il ricercatore del Cattaneo- se si presenterà come coalizione ampia, compreso anche Liberi e Uguali, oppure no. Quello sarà determinante, decisivo. Senza quel tipo di alleanza, potrebbe saltare il predominio del centrosinistra in Emilia-Romagna', pronostica Valbruzzi.