e-work Spa
GIFFI NOLEGGI
La Pressa redazione@lapressa.it Notizie su Modena e Provincia
Logo LaPressa.it
Facebook Twitter Youtube Linkedin Instagram Telegram
e-work Spa
articoliPolitica

Ius Soli,come chi lo voleva lo ha affossato in 16 minuti

La Pressa
Logo LaPressa.it

Nella mancanza consapevole e prevista del numero legale e nel resoconto della discussione in Senato, l'ennesimo teatrino della politica, anche modenese


Ius Soli,come chi lo voleva lo ha affossato in 16 minuti
Paypal
Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente. Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.

Dopo un anno di battaglia, di discussioni, scontri, coloro che stracciavano le vesti per lo Ius Soli, sono stati coloro che in Senato, ne hanno decretato il naufragio.  Sono le 12, 42 di venerdì 23 dicembre quando l'aula, dopo l'approvazione della manovra di bilancio, vede un fuggi fuggi tale di Senatori, anche nelle fila del PD, capace di fare mancare il numero legale e naufragare l'approvazione della legge sullo Ius Soli. Una naufragio già scritto e indotto di fatto da buona parte di chi lo aveva sostenuto, promosso, portato nelle piazze come vessillo politico. Ed è così che in 16 minuti, dopo una breve discussione sulle questioni pregiudiziali, viene data risposta alla richiesta del Senatore Calderoli di verificare il numero legale e finisce tutto. 

La mancanza di numero legale diventa così l'ultimo atto di un malcelato disegno politico, tratteggiato dal PD e da parte di una maggioranza, che come penelepe di giorno faceva la tela e la notte la disfava. Da un lato portando in piazza 'la battaglia di civilità', e dall'altro sapendo che tutto sarebbe finito in nulla. Che la battaglia, quella vera, quella che alla fine conto, in parlamento, anche a colpi di fiducia, non ci sarebbe stata. Perché lo Ius Soli aveva già diviso l'italia e nelle urne avrebbe danneggiato ancora di più un PD già in caduta libera. E la scelta di portare in aula un provvedimento di tale importanza, l'antivigilia di Natale, dopo e non prima la discussione di bilancio non fa altro che confermare questa volontà di fare affondare il tutto, tantando di salvare capre e cavoli.

Da un lato facendosi paladini della battaglia condotta in nome di 800.000 persone cresciute in Italia e dall'altro affossandolo, per motivi elettorali. A sinistra, a sgancarsi da questa schizofrenia politica e a dimostrare più coerenza, certamente Art. 1 Mdp che ha visto la Senatrice modenese Maria Cecilia Guerra che ha sempre chiesto e sostenuto l'opportunità di portare il provvedimento in aula un anno fa (quando forse non ci sarebbe stato nemmeno bisogno del voto di fiducia), e fino all'ultimo (venerdì era in aula), dichiarantamente pronta a discutere i 50.000 emendamenti presentati.  Una battaglia, la sua, del suo gruppo e quello della sinistra oggi alternativa al PD, diventata col tempo quasi di retroguardia e limitata ad sua dichiarazione 'di bandiera' nell'ultima discussione dell'antivigilia che, di seguito, riportiamo integralmente.

(2092) Modifiche alla legge 5 febbraio 1992, n. 91, e altre disposizioni in materia di cittadinanza (Approvato dalla Camera dei deputati in un testo risultante dall'unificazione di un disegno di legge d'iniziativa popolare e dei disegni di legge d'iniziativa dei deputati Di Lello ed altri; Vendola ed altri; Bressa; Bressa; Pes ed altri; Zampa; Caparini ed altri; Bersani ed altri; Vaccaro; Marazziti ed altri; Fedi ed altri; La Marca ed altri; Caruso ed altri; Gozi; Bueno ed altri; Caruso ed altri; Porta ed altri; Polverini; Sorial ed altri; Merlo e Borghese; Centemero; Bianconi; Bianchi Dorina; Fitzgerald Nissoli ed altri; Fabbri ed altri)

(17) MARINO Ignazio ed altri. - Modifiche alla legge 5 febbraio 1992, n. 91, in materia di introduzione dello ius soli

(202) DE PETRIS ed altri. - Modifiche alla legge 5 febbraio 1992, n. 91, recante nuove norme sulla cittadinanza

(255) DI BIAGIO e MICHELONI. - Modifiche alla legge 5 febbraio 1992, n. 91, recante nuove norme sulla cittadinanza

(271) MANCONI e TRONTI. - Disposizioni in tema di acquisto della cittadinanza italiana

(330) CASSON ed altri. - Modifiche alla legge 5 febbraio 1992, n. 91, in materia di cittadinanza

(604) GIOVANARDI e COMPAGNA. - Disposizioni relative all'acquisto della cittadinanza italiana

(927) GIANNINI ed altri. - Modifiche alla legge 5 febbraio 1992, n. 91, recante nuove norme sulla cittadinanza

(967) BIANCONI ed altri. - Modifiche alla legge 5 febbraio 1992, n. 91, recante nuove norme sulla cittadinanza

(2394) CONSIGLIO. - Modifiche all'articolo 9 della legge 5 febbraio 1992, n. 91, e disposizioni concernenti l'introduzione di un esame di naturalizzazione per gli stranieri e gli apolidi che richiedono la cittadinanza (ore 12,43)

 

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione dei disegni di legge nn. 2092, già approvato dalla Camera dei deputati in un testo risultante dall'unificazione di un disegno di legge d'iniziativa popolare e dei disegni di legge d'iniziativa dei deputati Di Lello ed altri; Vendola ed altri; Bressa; Bressa; Pes ed altri; Zampa; Caparini ed altri; Bersani ed altri; Vaccaro; Marazziti ed altri; Fedi ed altri; La Marca ed altri; Caruso ed altri; Gozi; Bueno ed altri; Caruso ed altri; Porta ed altri; Polverini; Sorial ed altri; Merlo e Borghese; Centemero; Bianconi; Bianchi Dorina; Fitzgerald Nissoli ed altri; Fabbri ed altri, 17, 202, 255, 271, 330, 604, 927, 967 e 2394.

Ricordo che nella seduta del 15 giugno è intervenuto il presidente della 1a Commissione permanente, senatore Torrisi, per riferire sui lavori della Commissione.

Comunico che sono state presentate due questioni pregiudiziali.

Ha chiesto di intervenire il senatore Candiani per illustrare la questione pregiudiziale QP1. Ne ha facoltà. (Brusio).

 

CANDIANI (LN-Aut). Signor Presidente, le chiedo la cortesia di attendere che l'Assemblea si possa riordinare.

 

PRESIDENTE. Vi prego ancora una volta, colleghi, di scambiarvi gli auguri fuori dall'Aula, così diamo la possibilità a chi resta di continuare a lavorare.

Senatore Candiani, può parlare.

 

CANDIANI (LN-Aut). Signor Presidente, comprende anche lei che non si riesce neppure ad argomentare con questo caos. (Commenti dai Gruppi PD e Art.1-MDP-LeU).

 

PRESIDENTE. Lei ci provi un attimo; di solito c'è anche più rumore di fondo.

 

CANDIANI (LN-Aut). Senza dubbio, capisco che questo poi sia un argomento a cui lei tiene particolarmente.

È stato presentato un testo scritto, al quale mi rimetto, che illustra la questione pregiudiziale che chiediamo venga posta in votazione.

PRESIDENTE. Ha chiesto di intervenire il senatore Calderoli per illustrare la questione pregiudiziale QP2. Ne ha facoltà.

 

CALDEROLI (Misto-LpSP). Signor Presidente, parto da un articolo che ho trovato oggi su «Il Messaggero», con scritto: «Ius soli, bene lo stop, il Paese è già lacerato». «Il segretario di Stato Vaticano: legge controversa, serve un consenso largo». Mentre a Pratica di Mare atterravano con un volo militare i primi 160 migranti provenienti dalla Libia grazie all'intesa fra Italia, ONU e CEI che ha permesso per la prima volta un corridoio umanitario libico verso l'Europa, e mentre in Parlamento echeggiavano gli ultimi accesi appelli pro ius soli, il cardinal Pietro Parolin, al Ceis per la messa natalizia (...), commentava con una buona dose di concretezza lo stop di una delle leggi più care al mondo cattolico. Deluso? Si pensava potesse essere approvata ma ci sono state troppe reazioni negative. È apparsa come una legge controversa suscitando risposte diverse da parte di tanti settori dell'opinione pubblica e della gente. Davanti a un quadro del genere occorre avere il tempo necessario per maturare, per convincere, in modo tale che il passo successivo lo si possa fare ma con il maggior consenso possibile». «Penso che sia meglio che queste cose abbiano lo spazio temporale per maturare a livello di coscienza e mentalità, affinché non siano fonte di conflitto e di lacerazione dentro il Paese».

Signor Presidente, tutti si renderanno conto che oggi è il 23 di dicembre, che il prossimo 28 dicembre verranno sciolte le Camere e che il tempo per poter esaminare un provvedimento del genere non c'è. (Applausi dal Gruppo LN-Aut e della senatrice Rizzotti).

A me sconcerta il giochino del chi tiene in mano il fiammifero e alla fine si scotta, perché mai avremmo dovuto essere in questo momento a discutere su un argomento del genere. Diversamente, diventa veramente una presa in giro e le parole di monsignor Parolin mi sembra dicano esattamente il contrario. Tutti sappiamo che il provvedimento non andrà mai in porto, perché ho presentato 50.000 emendamenti e non ho sentito richieste di fiducia da parte del Governo, né ho sentito autorizzare la fiducia. Pertanto, che la sinistra rispetto alla sinistra estrema, rispetto alla sinistra di mezzo facciano a gara per scaricare l'un l'altra la responsabilità, per me è un segno di irresponsabilità perché giusta o sbagliata che sia questa legge, essa coinvolge una montagna di persone. (Applausi dal Gruppo LN-Aut e della senatrice Rizzotti).Che lo si faccia utilizzandolo come strumento di campagna elettorale, è semplicemente una vergogna. (Commenti dei senatori Ferrara e Mirabelli).

Pertanto, prima di procedere alla votazione, le chiedo di verificare la presenza del numero legale.

 

PRESIDENTE. Ai sensi dell'articolo 93 del Regolamento, sulle questioni pregiudiziali presentate si svolgerà un'unica discussione, nella quale potrà intervenire un rappresentante per Gruppo, per non più di dieci minuti.

MALAN (FI-PdL XVII). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

MALAN (FI-PdL XVII). Signor Presidente, preannuncio voto a favore alla questione pregiudiziale QP1 da parte del Gruppo FI-PdL XVII.

DE PETRIS (Misto-SI-SEL-LeU). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

DE PETRIS (Misto-SI-SEL-LeU). Signor Presidente, ovviamente noi voteremo contro le due questioni pregiudiziali, però mi corre l'obbligo di ricordare la terz'ultima riunione della Conferenza dei Capigruppo e il voto che si è verificato qui, in quest'Aula, in cui noi abbiamo fatto l'ultimo disperato tentativo di inserire il disegno di legge sulla cittadinanza all'ordine del giorno prima del disegno di legge di bilancio.

Tutti voi rammenterete l'intervento del Capogruppo del Partito Democratico, che ci ha ricordato che l'esame del provvedimento si sarebbe fatto dopo l'approvazione del disegno di legge di bilancio. Noi abbiamo definito tutto questo una brutta pagina, un'ipocrisia sulla pelle di tanti ragazzi e ragazze, di circa un milione di persone, uomini, donne e bambini che aspettavano questa legge. Hanno assistito, allora, in tribuna alla discussione e credo che tutti abbiano capito perfettamente che cosa si era consumato sulla loro pelle. Ci siamo arrivati adesso e spero che almeno si abbia la possibilità e il buon gusto di rimanere, come noi faremo, per cercare di affrontare il tema.

Questo disegno di legge doveva essere affrontato più di un anno fa: lo avremmo approvato. Non si è voluto. C'è stata una volontà precisa di non farlo, non perché non c'erano i numeri o il tempo, ma perché era scomodo dal punto di vista elettorale. Lo diciamo davvero con grande dispiacere, perché - torno a ripetere - su questa vicenda si è fatta un'operazione meschina, ipocrita e brutta, che avrà delle conseguenze, perché le conseguenze già ci sono, nel nostro Paese.

Dispiace che il mio ultimo intervento in quest'Aula debba essere volto a stigmatizzare, ancora una volta, il fatto che si sia messo in atto un brutto gioco, un gioco pesante sul disegno di legge in materia di cittadinanza. (Applausi dai Gruppi Misto-SI-SEL-LeU e Art.1-MDP-LeU).

GUERRA (Art.1-MDP-LeU). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GUERRA (Art.1-MDP-LeU). Signor Presidente, intervengo solo per rimandare al mittente le ingiustificate accuse del senatore Calderoli per quanto riguarda il mio Gruppo.

Da quando questo Gruppo si è costituito, ha chiesto che l'argomento dello ius soli fosse calendarizzato a prescindere dall'azione di ostruzionismo che è stata compiuta. Saremmo stati e siamo ancora disposti a votare 50.000 emendamenti, perché non accettiamo che un Gruppo possa bloccare una legge con 50.000 emendamenti. Questo è un principio generale che vale per tutte le leggi, a maggior ragione per un provvedimento e cui teniamo così tanto. (Applausi dai Gruppi Art.1-MDP-LeU e Misto-SI-SEL-LeU e della senatrice Puppato).

BISINELLA (NcI). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

BISINELLA (NcI). Signor Presidente, a nome del Gruppo Noi con l'Italia, annunciamo il voto favorevole alla pregiudiziale ed esprimiamo anche noi l'imbarazzo che, nell'ultimo giorno di seduta di questo Senato, in un momento molto delicato, si porti in Aula questo provvedimento.

Sappiamo benissimo che non ci sono state le condizioni per farlo prima, a causa delle grandi spaccature all'interno dei Gruppi di sinistra e ritengo che davvero non sia il momento per il Paese, perché questo provvedimento creerà certamente forti tensioni sociali.

Invito i Gruppi della sinistra a presentare il tema come primo punto del loro programma in campagna elettorale, e quindi a chiedere a tutti i cittadini italiani il voto su questa loro proposta di legge.

Chiedo poi, a nome anche delle colleghe Bellot e Munerato, di poter sottoscrivere gli emendamenti a firma Calderoli, ricordando che anche noi abbiamo presentato in 1a Commissione degli emendamenti, che non sono ostruzionistici ma intervengono nel merito con lo scopo anche di portare miglioramenti a un testo che ha dei risvolti - lo sappiamo - molto delicati.

MANCONI (PD). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

MANCONI (PD). Signor Presidente, senatrici e senatori, trovo assai interessante, ma anche un filo bizzarro, che l' intervento del senatore Calderoli, a favore della pregiudiziale di costituzionalità, sia stato interamente condizionato da un'impostazione schiettamente clericale, che faceva, cioè, riferimento alle considerazioni di una voce altamente autorevole e significativa delle gerarchie cattoliche, voce che non è certo quella che deve organizzare, determinare e orientare il dibattito nell'Aula del Senato della Repubblica. A questa impostazione schiettamente clericale poi si è aggiunto un tipo di considerazione di natura agonistica, secondo il paradigma della lotta greco??romana, che fa riferimento a quei 50.000 emendamenti, branditi come un arma impropria. Ebbene, penso che questa impostazione sia davvero profondamente errata.

Noi siamo in presenza di una grandissima questione che, giustamente, in molti considerano trattata con colpevole ritardo a causa degli errori fatti da molte parti politiche, compresa quella alla quale io appartengo. Non dobbiamo, però, dimenticare il merito della questione.

Ciò che domina nell'attuale normativa sulla cittadinanza è il cosiddetto ius sanguinis, che è una impostazione che, come sanno coloro che questa materia hanno studiato, risente di una cultura di tipo elementare, primitiva, vorrei dire barbarica, fondata appunto sullo ius sanguinise, quindi, sull'idea di una enclave chiusa, autoreferenziale, destinata fatalmente a un inevitabile esaurimento e inaridimento.

All'opposto, lo ius soli è parte integrante della nostra civiltà giuridica. (Commenti del senatore Caliendo).

È conseguenza di una cultura e di una tradizione che ha i suoi fondamenti nella tradizione greca e in quella latina e che si fonda, all'opposto dello ius sanguinis, su una idea di cittadinanza costituita intorno alla coesione sociale, alla condivisione di diritti e doveri, alla profondità del legame sociale, alla reciprocità, cioè a una idea tutta evolutiva legata, appunto, alla crescita del diritto contemporaneo.

Noi abbiamo, di fronte a noi, questa contrapposizione netta tra due impostazioni: uno ius sanguinis di origine e connotati profondamente premoderni e uno ius soli che corrisponde alle esigenze, alle trasformazioni profonde, alle volontà di quelli che sono gli attuali cambiamenti a livello mondiale e nella nostra area.

Siccome abbiamo tempi ridotti, mi fermo qui, chiedendo appunto di votare contro questa pregiudiziale di costituzionalità. Chiedo, inoltre, l'autorizzazione di poter consegnare un testo scritto a completamento di quanto ho appena detto. (Applausi dal Gruppo PD e Art.1-MDP-LeU).

PRESIDENTE. La Presidenza l'autorizza in tal senso.

Sull'ordine dei lavori

RUSSO (PD). Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

RUSSO (PD). Signor Presidente, intervengo per fare un piccolo passo indietro, alla votazione precedente alla discussione che stiamo svolgendo.

Chiedo, anche alla luce di un precedente, che mi risulta, del 2005, di prevedere, in una prossima seduta, la ripetizione della votazione che abbiamo testé svolto relativa ai componenti dei Consigli di Presidenza. Questo anche alla luce del fatto che alcuni colleghi che dichiarano di aver votato dalle registrazioni dei tabulati risultano non avere espresso il voto.

Chiedo che, alla prima occasione utile, si proceda nuovamente alla votazione già espressa.

 

PRESIDENTE. Senatore Russo, la Presidenza consulterà i Capigruppo al riguardo e valuteremo alla prossima occasione.

Ripresa della discussione dei disegni di legge nn.
2092, 17, 202, 255, 271, 330, 604, 927, 967e 2394 (ore 12,58)

BUEMI (Aut (SVP, UV, PATT, UPT)-PSI-MAIE). Domando di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

BUEMI (Aut (SVP, UV, PATT, UPT)-PSI-MAIE). Signor Presidente, intervengo per esprimere il voto contrario alle questioni pregiudiziali di costituzionalità poste e per sostenere la posizione dei socialisti presenti in quest'Aula sulla volontà di dare attuazione alla modifica della legge sulla cittadinanza, che non è un riconoscimento automatico del diritto di cittadinanza, ma è un percorso giusto e legittimo per dare a coloro che nascono e vivono in Italia, minorenni e maggiorenni, maggiore certezza rispetto a una esigenza di riconoscibilità della loro appartenenza a questa comunità, che non è soltanto comunità di sangue, ma è comunità d'impegno, di cultura, di coinvolgimento e anche di contributo civico all'attività del Paese.

Noi oggi rimediamo a una ingiustizia che da troppi anni permane nel nostro Paese. Qui non si tratta di mischiare capra e cavoli: immigrazione, pericoli e terrorismo. Tutto questo armamentario, francamente, è scarsamente democratico e razionale rispetto a una problematica che deve vedere accolti nella nostra comunità questi cittadini, che sono nati, che sono immigrati in Italia e che danno il loro contributo a questo Paese.

Esprimo quindi la volontà di proseguire con la votazione del contenuto di questa proposta di legge. (Applausi dai Gruppi Aut (SVP, UV, PATT, UPT)-PSI-MAIE e PD).

 

CASINI (AP-CpE-NCD). Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

CASINI (AP-CpE-NCD). Signor Presidente, per un problema di coscienza voglio anch'io lasciare agli atti del Senato che - lo dissi la prima volta quindici anni fa, da Presidente della Camera - sono favorevole al provvedimento e voterò contro le pregiudiziali di costituzionalità. (Applausi dai Gruppi PD e AP-CpE-NCD).

 

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione della questione pregiudiziale.

Verifica del numero legale

PRESIDENTE. Invito il senatore Segretario a verificare se la richiesta di verifica del numero legale risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta risulta appoggiata).

Invito pertanto i senatori a far constatare la loro presenza mediante procedimento elettronico.

(Segue la verifica del numero legale).

Il Senato non è in numero legale.

Il quorum richiesto era di 149 senatori ma le presenze risultano 116. Poiché la differenza non è facilmente colmabile, apprezzate le circostanze, rinvio il seguito della discussione dei disegni di legge in titolo ad altra seduta.


Redazione Pressa
Redazione Pressa

La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, ..   Continua >>


 
 
 
 

GIFFI NOLEGGI
Articoli Correlati
Governo Mazinga e Ius soli
Le Vignette di Paride
01 Ottobre 2019 - 07:51

Acof onoranze funebri
Politica - Articoli Recenti
Candidati sindaco al fotofinish per ..
Corsa all'ultima firma per il deposito delle liste 'Respiriamo aria pulita', guidata ..
09 Maggio 2024 - 01:45
Presentata la lista 'Uniti per ..
Capolista Pietro Borsari, studente lavoratore. In lista anche la giornalista Carla Mazzola
09 Maggio 2024 - 00:19
‘Modena Est, degrado e incuria ..
Negrini (Fdi): ‘Occorre intervenire per garantire la sicurezza pedonale sulle strade che ..
08 Maggio 2024 - 21:48
'Bilanci in ritardo, boom di spesa e ..
La richiesta di Forza Italia: 'La Corte dei Conti ha sancito ciò che diciamo da anni. Ciò ..
08 Maggio 2024 - 20:50
Politica - Articoli più letti
Ferocia green pass, ora vivere in ..
Se regole irrazionali che nulla hanno a che vedere con la pandemia (che pur esiste sia ..
03 Febbraio 2022 - 07:40
Follia super Green pass: ora per i ..
Gli under 50 pensano non è un problema loro, i vaccinati si sentono al sicuro e gli over 50..
13 Febbraio 2022 - 08:38
Orrore Green Pass: noi non ..
Noi proveremo per voi compassione e fastidio, pietà e nausea. Ma non vi perdoneremo. Come ..
26 Gennaio 2022 - 11:21
Sport vietato ai 12enni senza super ..
L'Italia del premier osannato come il cavaliere bianco in grado di evitare il default, lo ha..
23 Gennaio 2022 - 10:58