La scelta dei Cau va rivista: De Pascale smonta i Centri voluti da Bonaccini
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La scelta dei Cau va rivista: De Pascale smonta i Centri voluti da Bonaccini

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Il presidente della Regione salva solo una delle tre tipologie di apertura e funzionamento dei Centri Assistenza Urgenza


La scelta dei Cau va rivista: De Pascale smonta i Centri voluti da Bonaccini
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'Vi sono scelte corrette che riteniamo di confermare e altre che è evidente vadano riviste, facendo tesoro degli esempi più virtuosi e delle criticità”. In estrema sintesi è quanto affermato dal Presidente della Regione Michele De Pascale parlando dei Cau, Centri di Assistenza e Urgenza, pensati inizialmente dalla giunta Bonaccini con l'intento di sgravare i Pronto Soccorso dal carico dei codici cosiddetti a bassa intensità, bianchi e verdi, gestibili anche attraverso la rete territoriale e di base, ovvero senza ricorrere e intasare i Pronto Soccorso.

In realtà si è visto, dati alla mano (dati forniti di recente anche dalla stessa Regione), che in molti casi i Cau, in parte anche nei territori in cui sostituivano i punti di Primo Soccorso (per esempio a Modena Fanano, Castelfranco Emilia e Finale Emilia), ma soprattutto dove affiancavano i Pronto Soccorso più grandi (vedi Policlinico di Modena), non solo non contribuivano a sgravare di codici bianchi e verdi i Pronto Soccorso, ma ne aumentavano, in termini assoluti, il numero degli accessi e delle prese in carico. Andando paradossalmente ad aumentare quel problema che l'apertura dei Cau doveva ridurre. Nonostante l'importante impegno finanziario e soprattutto di risorse umane. Negli ultimi mesi abbiamo documentato ed evidenziato, da queste pagine, quanto i Cau siano in costante emergenza personale, e quanto la loro attività sia basata soprattutto sull'opera di medici specializzandi.
De Pascale, in un comunicato, ha cercato di rendere meno amara la realtà e la necessità di cambiarla, parlando nel merito del fatto che 'ci sono scelte corrette che riteniamo di confermare e altre che è evidente vadano riviste, facendo tesoro degli esempi più virtuosi e delle criticità'.
Forma edulcorata di una messa in discussione dell'impianto generale dei Cau. Al di la dei distinguo rispetto ad esperienze virtuose e positive, la messa in discussione c'è tutta. E non è cosa da poco considerando che intorno sui Cau si basava anche la riorganizzazione del sistema dell'emergenza urgenza varata della Regione.

 

Nella sua nota il neo presidente della Regione mette sul banco della revisione (e quindi da rivedere ed aggiustare), due delle tre tipologie nelle quali sono suddivisi e Centri di Assistenza Urgenza.

'Come ho avuto modo di spiegare più volte- specifica de Pascale- sotto il nome Cau sono stati attivati tre tipi di servizi: quelli che hanno sostituito Punti di primo intervento o Pronto soccorso che avevano un elevato livello di appropriatezza in quanto erogavano prestazioni di bassa complessità con personale medico specialista che deve invece essere utilizzato per le prestazioni di emergenza urgenza. Questa tipologia è indiscutibilmente quella che ha funzionato meglio e ha evitato di chiudere punti di erogazione del servizio. Sono questi i Cau che confermiamo con maggiore convinzione e che hanno dato sistematicamente i risultati migliori'.

Il secondo tipo di Cau introdotto è quello in prossimità dei Pronto Soccorso DEA (Dipartimento Emergenza e Accettazione) di primo e secondo livello degli ospedali provinciali o distrettuali, con l’obiettivo di sgravarli dei codici bianchi e verdi. E qui le crepe e le criticità, pur edulcorate nel testo, ci sono
'Su questa tipologia- aggiunge il presidente- il bilancio non è univoco in tutta la regione. In alcuni casi hanno ridotto significativamente gli accessi al PS e la loro funzione è stata ben compresa dai cittadini, in altri non abbiamo registrato analogo effetto e dobbiamo quindi migliorare la risposta'.

Infine, alcuni Cau sono stati introdotti in luoghi dove precedentemente non c'erano né Punti di primo intervento, né Pronto soccorso. 'In questo caso- chiude de Pascale- per noi il modello da seguire è quello delle Case di comunità e delle Aggregazioni funzionali territoriali dei medici di Medicina generale, per ricondurre tutto a una gestione univoca nelle cure primarie'.

Gianni Galeotti
Gianni Galeotti

Nato a Modena nel 1969, svolge la professione di giornalista dal 1995. E’ stato direttore di Telemodena, giornalista radiofonico (Modena Radio City, corrispondente Radio 24) e consiglie..   Continua >>


 
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