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E' la seconda importante giornata seminariale, di studio e di approfondimento rispetto al tema della mafia e dell'antimafia organizzata dal dipartimento di giurisprudenza e dagli studenti dell'Università di Modena e Reggio Emilia, negli ultimi due mesi. Si terrà l'8 maggio, presso la sede dell'Università, in via San Geminiano a Modena.
Forse perché negli anni le mafie sono cambiate, si sono rinnovate, e soprattutto adattate ai modelli e ai meccanismi sociali, economici e culturali delle realtà in cui si sono gradualmente inserite, diventando esse stesse parte integrante e sempre meno distinguibili di quei modelli, che anche sotto il profilo giuridico e della legalità si aprono nuove sfide.
L'evento, organizzato in occasione del progetto 'Università per la legalità' sottoscritto dalla Fondazione Giovanni e Francesca Falcone, vedrà la presenza di ospiti di assoluto primo piano, da anni impegnati sul fronte dell'antimafia.
Tra tutti Salvatore Borsellino, magistrato, fratello minore del giudice Paolo, ucciso nel famoso dell'attentato di via D'Amelio, i giornalisti Sandro Ruotolo, Paolo Borrometi che si alterneranno agli interventi di Otello Lupacchini e Riccardo Orioles. Poi, tanti professionisti: dal Presidente dell'ordine dei commercialisti, Stefano Zanardi al Presidente dell'Associazione Italia Giovani avvocati di Modena, Tiziano Panini. Perché ciò che ormai tratteggia uno scenario chiaro ed assodato, emerso nelle indagini, nei processi e nei rapporti antimafia, è l'importanza che agli occhi delle organizzazioni criminali hanno le figure professionali (commercialisti, legali, tecnici) professionisti, elementi capaci di stabilire un contatto, un tramite, con le realtà aziendali ed imprenditoriali 'da contaminare'.
Una giornata che si concluderà con la proiezione del discusso film 'La Trattativa' di Sabina Guzzanti, relativa alla 'trattativa Stato-Mafia'.
'Abbiamo voluto garantire una pluralità di interventi e di punti di vista, accettando al rischio di inserire nel programma la proiezione della pellicola 'La Trattativa' - ha affermato Gabriele Pasca, organizzatore che insieme al Prof. Luigi Foffani, Capo diparimento facoltà di Giurisprudenza e alla studentessa Tania Tenuzzo, ha presentato l'evento nell'aula magna della facoltà.
Un aspetto significativo, quello rappresentato dalla voglia e dalla capacità degli studenti di studiare e di proporre discussione ed iniziative sul tema dell'antimafia. Loro, i ragazzi di 20 anni, che non avendo vissuto l'epoca in cui Modena continuava ad essere spacciata come isola felice e dotata degli anticorpi giusti, hanno conosciuto o almeno hanno percepito la mafia 2.0, quella che anche a Modena, mentre le istituzioni propagandavano un territorio sostanzialmente immune, è penetrata e radicata. 'La mafia di oggi non è più la stessa mafia di ieri. Visibile, identificabile. La mafia di oggi si innesta nei meccanismi umani della quotidianità' - ha affermato Tania Tenuzzo. 'Per questo a livello legislativo e giuridico è sempre più importante avere mentalità e strumenti capaci di identificare quei segni e quelle dinamiche tipiche del modello mafioso e di contrastarlo'.
'In questi ultimi anni, sul tema della legalità e dell'antimafia c'è stato un grande salto di qualità. Gli studenti sono sempre più impegnati su questo fronte' - ha affermato il capo dipartimento Foffani - 'ed eventi come questi lo confermano. E' in atto una grande trasformazione, a livello giuridico ed istituzionale con l'introduzione di strumenti di legge che obbligano gli enti pubblici agli adempimenti anticorruzione. E l'Università, in questo campo, è deve essere in prima linea'
Gianni Galeotti