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La Pressa
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato al Quirinale la legge di conversione del decreto legge anti-rave party. Il decreto, con l’approvazione della Camera, ha avuto il via libera finale dal Parlamento.
Le norme del Decreto anti-rave
Il testo del discusso decreto, modificato durante l’esame al Senato rispetto alla sua formulazione originaria, prevede che 'chiunque organizza o promuove l’invasione arbitraria di terreni o edifici altrui pubblici o privati al fine di realizzare un raduno musicale o avente scopo di intrattenimento è punito con la reclusione da tre a sei anni e la multa da 1.000 a 10.000 euro quando dall’invasione deriva un concreto pericolo per la salute pubblica o per l’incolumità pubblica a causa dell’inosservanza delle norme in materia di sostanze stupefacenti ovvero in materia di sicurezza o di igiene degli spettacoli e delle manifestazioni pubbliche di intrattenimento anche in ragione del numero dei partecipanti ovvero dello stato dei luoghi'.
È stato modificato anche il comma sulla confisca delle cose, che è diventato: 'È sempre ordinata la confisca delle cose che servirono o furono destinate a commettere il reato, nonché delle cose che ne sono il prodotto o il profitto'.
Con il carcere fino a sei anni resta la possibilità di intercettazioni nel corso delle indagini per i presunti reati. Rispetto al testo originario uscito dal Consiglio dei ministri, la ‘stretta’ è limitata ai raduni musicali o a scopo di intrattenimento. Salve le altre manifestazioni o i sit-in di cittadini. Per le opposizioni rimane però il rischio di rientrare nella fattispecie anche per un falò in spiaggia con la chitarra o per qualunque altra manifestazione musicale dove dovesse girare qualche ‘spinello’.
Mattarella firma: il decreto anti-rave è legge

Via libera del Parlamento al testo leggermente modificato. Multe da 1000 a 10.000 euro per gli organizzatori in caso di pericolo per la salute o l'incolumità pubblica


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Le norme del Decreto anti-rave
Il testo del discusso decreto, modificato durante l’esame al Senato rispetto alla sua formulazione originaria, prevede che 'chiunque organizza o promuove l’invasione arbitraria di terreni o edifici altrui pubblici o privati al fine di realizzare un raduno musicale o avente scopo di intrattenimento è punito con la reclusione da tre a sei anni e la multa da 1.000 a 10.000 euro quando dall’invasione deriva un concreto pericolo per la salute pubblica o per l’incolumità pubblica a causa dell’inosservanza delle norme in materia di sostanze stupefacenti ovvero in materia di sicurezza o di igiene degli spettacoli e delle manifestazioni pubbliche di intrattenimento anche in ragione del numero dei partecipanti ovvero dello stato dei luoghi'.
È stato modificato anche il comma sulla confisca delle cose, che è diventato: 'È sempre ordinata la confisca delle cose che servirono o furono destinate a commettere il reato, nonché delle cose che ne sono il prodotto o il profitto'.
Con il carcere fino a sei anni resta la possibilità di intercettazioni nel corso delle indagini per i presunti reati. Rispetto al testo originario uscito dal Consiglio dei ministri, la ‘stretta’ è limitata ai raduni musicali o a scopo di intrattenimento. Salve le altre manifestazioni o i sit-in di cittadini. Per le opposizioni rimane però il rischio di rientrare nella fattispecie anche per un falò in spiaggia con la chitarra o per qualunque altra manifestazione musicale dove dovesse girare qualche ‘spinello’.
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