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Cinque milioni e mezzo alla Cooperativa Caleidos per gestire per sei mesi l'accoglienza di 1075 migranti, che se consideriamo l'aggiunta dell'IVA (non compresa), circa un milione di euro al mese. Poi ci sono gli 1,8 milioni di euro alla cooperativa l'Angolo per l'accoglienza, nel medesimo periodo, ovvero dal 1° giugno al 30 novembre, di 350 migranti richiedenti asilo. Seguono la Cooperativa sociale Codeal, con i 763mila euro stanziati dalla Prefettura per la gestione dell'accoglienza di 148 richiedenti asilo. Seguono i 100 accolti dal Centro sociale Papa Giovanni XXIII Onlus per un importo semestrale previsto di 516mila euro, gli 88 del gruppo Ceis che per l'accoglienza di 88 immigrati prevede di incassare 454mila euro e, ultima, per numero di immigrati accolti, la società Cooperativa il Mantello che per la gestione di 16 richiedenti asilo prevede 82.500 euro.
Sono queste le cifre che per un totale di 9,1 milioni di euro (iva esclusa), destinate, e già in corso di finanziamento, ai soggetti che da anni gestiscono l'accoglienza dei richiedenti asilo nelle strutture della provincia di Modena nel piano di accoglienza strutturato dal 2014 e gestito a livello provinciale, con finanziamenti statali, dalle prefetture e, nello specifico di questi, 9,1 milioni di euro per la gestione in proroga (dal 1° giugno al 30 novembre), del servizio di accoglienza di un massimo di 1777 immigrati.
Una proroga ulteriore che la Prefettura si è vista di fatto obbligata a concedere ancora una volta agli stessi gestori (ad esclusione di Porta Aperta, l'unica ad avere accettato le condizioni previste dal Decreto Sicurezza Salvini del novembre 2018, e mai applicato a pieno), che contestualmente, e per ben 3 volte, non si sono presentati ai bandi pubblicati dalla Prefettura stessa per la gestione del medesimo servizio poi, appunto, gestito in proroga.
Ma, come più volte abbiamo scritto, con una differenza sostanziale nel rimborso giornaliero. Se la gara della Prefettura, pubblicata a maggio è andata, come le altre precedenti deserta, prevedeva un rimborso di 18 euro + iva giornalieri da rimborsare ai soggetti gestori dell'accoglienza in strutture da 50 posti massimi sul territorio provinciale (previsti dal Decreto Sicurezza del novembre 2018 firmato dall'ex Ministro Salvini nel primo governo Conte), nella proroga concessa per altri sei mesi dalla Prefettura, fino al prossimo novembre, il rimborso giornaliero ammonta a 28,20 euro, di fatto 10 euro in più al giorno per richiedente asilo rispetto a quanto prevede il decreto. Che moltiplicato per una media di 1700 immigrati per 180 giorni (sei mesi), fa una previsione di spesa in più di circa 3 milioni di euro. Di fatto con l'applicazione degli importi previsti dal Decreto Salvini, trasformato il legge (ancora in vigore), la spesa si sarebbe aggirata sui 6 milioni di euro, mentre al prezzo concordato e concesso nella proroga supera i 9 milioni di euro. In più. Per sei mesi, nella sola provincia di Modena, che si vanno aggiungere a quelli che nell'ultimo anno e mezzo, per ben tre volte, è stato in funzioni delle proroga seguite ai bandi lasciati deserti. Trasformando di fatto un proroga di carattere eccezionale quasi in una routine, ripetuta nella sistematica disapplicazione, pur prevista nelle more delle legge e dei regolamenti, dei contenuti specifici relativi alla spesa e contenuti nel Decreto Salvini. In attesa, almeno sul fronte politico, del nuovo decreto Lamorgese che dovrebbe cancellare nella forma e nei contenuti, quello del predecessore Salvini, come detto ancora in vigore.
Gi.Ga.
Con una particolarità tutte modenese. I soggetti che gestiranno l'accoglienza fino a fine novembre sono gli stessi che non si sono presentati ai bandi della
Per un totale di 9.1 milioni di euro con cui la Prefettura rimborserà i
Pronti a mandare deserti i bandi della prefettura alle condizioni di rimborso mensile previsti dal decreto sicurezza ed immigrazione firmato dall'ex ministro Salvini