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Presidio e corteo all’esterno del Tribunale e per le vie del centro di centinaia di facchini operanti soprattutto della logistica e della movimentazione merci, iscritti al Si Cobas. A sostegno e in solidarietà del loro leader nazionale Aldo Milani, coordinatore nazionale del sindacato di base impegnato nelle lotte del mondo della logistica.
Questa mattina Milani era a processo per la prima udienza che lo vede co-imputato con l'accusa di estorsione ai danni dell’azienda Alcar Uno dove era in corso un vertenza sindacale molto dura. “Si tratta di una montatura giudiziaria, e rappresenta un attacco alle lotte costruite e organizzate in questi anni!” - hanno denunciato i rappresentanti del sindacato. Dopo essere salito nelle stanze del tribunale Aldo Milani e sceso in strada a guidare accolto da decine di lavoratori che lo hanno voluto alla guida del corteo che ha sfilato per corso Canalgrande ed in via Emilia Centro.
Un'occasione anche per ribadire i risultati ottenuti dal sindacato sul fronte del salario, ma soprattutto per denunciare le pesanti condizioni di lavoro alle quali sono obbligati i lavoratori soprattutto nel campo del facchinaggio. 'Dopo alcuni anni di lavoro, ci sono lavoratori che a 25 anni hanno la schiena a pezzi, con ernie e con tutte le patologia legate ad intensi e duratori sforzi fisici' - afferma Milani. 'Ci sono operai che pur di lavorare accettano un monte ore settimanale anche di 50 ore, anziché 34. Vogliamo continuare ad avere risultati importanti, come quelli che abbiamo avuto sotto l'aspetto del salario. Ed è per questo che diamo fastidio. Nel settore siamo l'unico sindacato che porta avanti battaglie vere a favore dei lavoratori e attraverso la mia persona e il processo a mio carico, vogliono attaccare direttamente il sindacato'
E proprio da Modena è arrivata la notizia che la Questura starebbe recapitando più di 80 denunce nei confronti di lavoratori aderenti al sicobas e solidali, che in occasione della manifestazione, in segno di protesta proprio contro l’arresto di Aldo Milani dello scorso 4 febbraio avevano occupato simbolicamente i binari della stazione di Modena, fermando al circolazione per una ventina di minuti. L’accusa nei loro confronti sarebbe concorso in interruzione di pubblico servizio.
Redazione Pressa
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