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Il Ministro dell'Interno Marco Minniti (già ministro dell'Interno nel governo Prodi), si è insediato alla guida del Viminale, nel governo Gentiloni, nel dicembre 2016. Dopo mesi di piena e costante emergenza sbarchi, alla quale non sembrava esserci soluzione, la soluzione, almeno parziale, è arrivata. In un incontro, in un hotel di Tripoli, dove il ministro ha incontrato 14 sindaci delle città libiche che basano di fatto la loro economia sul traffico di esseri umani. Lo scopo era quello di trovare un accordo per fermare questo traffico. E la svolta è arrivata, alla fine di agosto. Pochi giorni fa. Dopo quasi 9 mesi di governo in cui tale ipotesi, apparentemente semplice, non si era prospettata. Un incontro che è stato raccontato dallo stesso Ministro durante il suo intervento, ieri sera, alla festa provinciale dell'Unità.
Considerato che 'la prima industria della Libia in fatto di giro d'affari, è il traffico di esseri umani - ha sottolineato il Ministro, 'l'unica soluzione è sostituire con quel giro di affari un circuito economico alternativo'.
Ed ecco che dopo 9 mesi alla carica di Ministro, ma soprattutto dopo anni di nell'esecutivo di Prodi (e come membro dell'opposizione quando Berlusconi azzerò gli sbarchi pagando la Libia di Gheddafi), Minniti scopre che per contrastare il traffico di essere umani è necessario garantire flussi di denaro (in maniera meno elegante, pagare), per sostituire gli introiti generati dal traffico con quello che il Ministro definisce un 'circolo economico alternativo'. Tradotto, un altro giro di soldi che denota pur sempre che di una questione di soldi, ancora, e unicamente, si tratta. Detto fatto. Ci si accorda sui finanziamenti ed ecco che gli esseri umani, anziché partire verso l'Europa, rimangono lì.
I trafficanti non rimarranno a secco di soldi, troveranno il modo per farli girare in altro modo. Perché l'importante che i soldi arrivino. E' questo che trapela dal discorso 'umanitario' del ministro Minniti.
Soldi che, ufficialmente, hanno a che fare con aiuti nazionali (dall'Italia), ed internazionali (dall'Europa). Spesi affinché le persone, prima vittime della tratta, siano tolti dai circuiti dei trafficanti ed inseriti in percorsi di accoglienza che prima di tutto garantisca il rispetto dei diritti umani e della dignità. Ma sempre di soldi si tratta.
'Basta cacciare la moneta cattiva co quella buona' e il gioco è fatto- ribadisce non a caso il Ministro.
Allora, se era così semplice, viene da chiedersi perché non ci è mossi prima evitando migliaia di sbarchi e morti in mare, visto che gli ultimi dati confermano, dopo quegli accordi, un crollo dell'81% degli arrivi. Migliaia in meno, che con la formula nemmeno troppo geniale della 'moneta buona che scaccia quella cattiva' da garantire comunque al Paese (la Libia) dove partono gli esseri umani, non sarebbero nemmeno partiti. Il ministro dichiaratamente 'comunista' Marco Minniti, (che ammette quanto D'Alema avesse ragione quando diceva che il suo problema è stata la sua famiglia e il Partito comunista), ribadisce di fatto di essere giunto (aggiungeremmo tardivamente) ad una soluzione per limitare gli sbarchi ed il traffico di essere umani che, anche se con modalità diverse, era già stata seguita dal governo Berlusconi e dal ministro Maroni. 'Con una grande differenza però - si premura di sottolineare subito il Presidente della Regione Stefano Bonaccini per snarcarsi dall'eventuale equivoco - che riflette anche una grande incoerenza nel governo di centro destra'.
'Perché le misure per la riduzione degli sbarchi nei governi di centro destra - e qui a Bonaccini fa eco anche il Ministro - non furono mai accompagnate da una politica di aiuti nelle terre in cui queste persone partivano. Anzi è proprio sotto il governo di centro destra che queste risorse destinate alla cooperazione internazionale, che servono proprio a questo, furono azzerate'.
Tornando all'incontro di Tripoli con i 14 sindaci pronti al piano per la riduzione degli sbarchi, il Ministro rivela come sia rimasto letteralmente colpito da una serie di slide che il sindaco di Zabrata aveva preparato per l'incontro in hotel con i suoi colleghi sindaci, per la riduzione degli sbarchi ed in particolare una: quella di un bambino di colore con una lacrima sul viso che sta per essere assistito da un medico. 'Anche questa è la vera faccia della Libia' - afferma il Ministro Minniti, emozionato al ricordo di quella foto e di quella presentazione, che - dice 'avrebbe generato invidia anche a molti a sindaci emiliano romagnoli'
Ed è così che improvvisamente sembra che le parti si invertano. Con il Ministro della civilissima Italia che di fatto prende lezioni dai territori che si nutrono del traffico di esseri umani. Nonostante la consapevolezza che sotto il profilo della garanzia e del rispetto dei diritti umani, verso la quale si dovrebbero destinare le risorse sottratte a quelle garantite dagli introiti del traffico di essere umani, la Libia si trova assolutamente all'anno zero.
Gianni Galeotti
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