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Dai minori albanesi ai tunisini, a Modena uso distorto dell'accoglienza

Dai minori albanesi ai tunisini, a Modena uso distorto dell'accoglienza

L'assessore ed ex prefetto Alessandra Camporota risponde ai cittadini sulle maggiori criticità riscontrare negli anni, ma rassicura: 'Oggi il sistema è ben strutturato, gestito da operatori seri. Troppe garanzie per chi delinque? Le istituzioni locali rispondono a normative nazionali'


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Anni fa, a Modena e Bologna in particolare, c'era la problematica legata ai minori albanesi sbarcati sulle coste italiane, fintamente non accompagnati in quanto non 'soli' ma con famiglie alle spalle che dall'Albania, li mandavano 'da soli' in Italia utilizzando di fatto in maniera distorta un sistema di accoglienza dedicato ai minori stranieri soli, senza accompagnamento. Poi, nel recente periodo, fino a un anno e mezzo fa, il problema legato al boom di arrivi a Modena di minori stranieri non accompagnati che ha portato alla saturazione il sistema e, insieme, alla presenza di un numero importante di ragazzi tunisini particolarmente dediti ad attività criminali.Sono le criticità che il sistema dell'accoglienza dei minori stranieri non accompagnati strutturato a Modena (e che a differenza di quello dei richiedenti asilo adulti prevede il coinvolgimento diretto anche del Comune nell'organizzazione, finanziata sempre dal ministero, dei percorsi per l'integrazione insieme alle cooperative e associazioni del territorio), ha dovuto affrontare negli ultimi 20 anni. Decenni in cui Modena è sempre stata centro delle maggiori criticità del sistema. Anche rispetto non solo ad altre aree del Paese, ma anche rispetto ad altre province.
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Come lo è oggi, con il problema, più marcato che altrove, dei casi di finti minori, ovvero di quelle vere e proprie truffe sull'età dichiarata perpetrata da stranieri sbarcati senza documenti in Italia e che pur maggiorenni come età anagrafica dichiarano una minore età per potere accedere in automatico ai percorsi di accoglienza a tutele rafforzare previste per i minori. E che le tecniche di controllo sanitario, non sempre facili da applicare, hanno scoperto in 7 casi ogni 10 controlli effettuati.Problematiche del sistema che l'Assessore comunale con delega alla sicurezza e al welfare Alessandra Camporota, conosce bene, per averle affrontate sia come funzionario del ministero decenni fa, ai tempi dell'emergenza Albania, poi come prefetto a Modena, fino a fine 2023. Con la gestione di un flusso quasi raddoppiato di minori stranieri che ha rischiato di mandare in tilt il sistema obbligando il comune a prendere in carico qui, ma a dirottare verso altre comunità in altre regioni, i minori in esubero. Problematiche che l'assessore ha ricordato alla sala Pucci nel corso dell'incontro con i cittadini organizzato sulla sicurezza. Nel quale da più fronti, dalla platea, il tema dell'accoglienza dei minori stranieri e la gestione delle comunità da parte delle cooperative è stato oggetto di critiche e di domande, nel momento in cui in diversi casi i minori stranieri accolti si erano resi protagonisti, anche di recente, di reati anche gravi e anche in orari notturni in cui avrebbero dovuto essere in comunità.
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Anche in questo caso, uso distorto dell'accoglienza da parte di soggetti che singolarmente o in gruppo non rispettano le leggi che la regolano. Con danno soprattutto per i minori che le regole le rispettano e che per questo hanno diritto e meritano i percorsi di secondo livello strutturati nel sistema Sai orientato ad un livello ulteriore di integrazione anche lavorativa.L'ex prefetto e assessore ha ricordato come anche le criticità legate all'esubero di minori e ail'allarme generato da gruppi di minori tunisini autori di reato, sono state affrontate e che il numero di minori si è ridotto e tornato ai livelli precedenti all'emergenza e che nonostante le difficoltà, l'attuale sistema di accoglienza modenese si distingue per una gestione ben strutturata e organizzata. Oggi in 7 comunità di accoglienza con una spesa, finanziata dallo Stato, di circa 4 milioni di euro all'anno per un numero di circa 110-120 minori stranieri accolti. 'Gli operatori lavorano con impegno per garantire un accompagnamento adeguato ai minori, integrandoli in comunità o affidamenti familiari, questi ultimi in numero ridotto per la difficoltà di avere famiglie pronte e formate per accogliere, e promuovendo percorsi educativi e formativi.
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Dai cittadini anche la critica di un ipergarantismo del sistema rispetto a chi delinque. Su questo punto l'assessore è altrettanto chiara. 'Le regole sono nazionali e le istituzioni locali rispondono e applicano leggi nazionali. Pienamente applicate, in termini di condanna e pena, anche nel caso di minori che commettono reati', come nei casi riscontrati a Modena'L'assessore Camporota ha ribadito l'importanza di un impegno continuo a livello nazionale e locale per redistribuire le responsabilità e affrontare il fenomeno in modo equo ed efficace. L'obiettivo deve rimanere quello di fornire ai minori stranieri non accompagnati non solo protezione, ma anche un reale percorso di integrazione e crescita. Cosa che soprattutto in momenti di ingenti flussi non è stato di fatto possibile garantire a pieno.Gianni GaleottiNella foto, l'assessore ed ex prefetto Alessandra Camporota durante l'incontro alla sala Pucci
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Nato a Modena nel 1969, svolge la professione di giornalista dal 1995. E’ stato direttore di Telemodena, giornalista radiofonico (Modena Radio City, corrispondente Radio 24) e consigliere Corecom (C...   

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