La Pressa redazione@lapressa.it Notizie su Modena e Provincia
Logo LaPressa.it
Facebook X Youtube Linkedin Instagram Telegram

Spazio ADV dedicata a LG
Spazio ADV dedicata a Tradizione e sapori di Modena
Spazio ADV dedicata a LG
Articoli Politica

Modena, il TAR annulla la quota fissa per i disabili applicata dal Comune: deve essere calcolata in base all’ISEE

Modena, il TAR annulla la quota fissa per i disabili applicata dal Comune: deve essere calcolata in base all’ISEE

Accolto il ricorso di un tutore e dell'associazione Prima gli ultimi di Parma che aveva raccolto le istanze anche di utenti modenesi. Comune di Modena obbligato a rivedere le regole di compartecipazione ai servizi socio-sanitari


3 minuti di lettura

Spazio ADV dedicata a Tradizione e sapori di Modena
La quota fissa imposta dal Comune di Modena per l’accesso ai servizi socio-sanitari destinati alle persone con disabilità è illegittima. Lo ha stabilito il TAR Emilia-Romagna – Sezione Seconda con la sentenza n. 558/2025, pubblicata il 27 maggio 2025, accogliendo integralmente il ricorso presentato da un cittadino modenese, in qualità di tutore della figlia con disabilità grave, e da diverse associazioni rappresentative dei diritti delle persone con disabilità tra cui l'associazione prima gli ultimi di Parma alla quale siano rivolti anche utenti modenesi.La decisione, capace di creare anche un precedente per centinaia di utenti, parte dal caso il caso di un ospite di Centro Socio Riabilitativo in città e coinvolge le delibere comunali n. 42/2017 e n. 21/2018, con cui l’Amministrazione del Comune di Modena, aveva introdotto un sistema di compartecipazione ai costi basato su una tariffa fissa per tutti gli utenti, senza considerare la loro situazione economica individuale. Una scelta che – secondo il TAR – contrasta con la normativa nazionale, in particolare con il D.P.C.M. 159/2013, che individua l’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) come unico parametro valido per stabilire l’accesso agevolato e la compartecipazione a servizi socio-sanitari.I giudici amministrativi hanno sottolineato che l’ISEE rappresenta uno strumento essenziale per assicurare equità nell’accesso alle prestazioni sociali e che i Comuni non hanno alcun potere discrezionale per derogare a questa disciplina.
Applicare una quota fissa, indipendentemente dall’ISEE dell’assistito, significa – ha evidenziato il TAR – penalizzare le persone più fragili e addirittura intaccare risorse non computabili ai fini ISEE, come le indennità di accompagnamento.
Nella motivazione si legge che la norma adottata dal Comune rischia di escludere dal servizio le persone con reddito nullo, oppure di gravare economicamente su familiari esterni al nucleo ISEE, in violazione del principio costituzionale di capacità contributiva.Il ricorso, presentato nel 2021, riguardava il diniego da parte del Comune di calcolare la quota a carico di una persona disabile con ISEE pari a zero. Il TAR ha respinto l’eccezione del Comune, che nel frattempo aveva approvato un nuovo regolamento nel 2021, affermando che tale normativa non ha effetto retroattivo e quindi non può sanare le irregolarità relative agli anni 2018-2020. Alla luce di questi rilievi il tribunale amministrativo regionale ha quindi disposto l’annullamento delle delibere comunali per la parte in cui non prevedono l’uso dell’ISEE; l’annullamento della nota del Comune del 18 novembre 2020, con cui si era respinta la richiesta dell’assistito; l'obbligo per il Comune di dare pubblicità alla sentenza, affinché l’annullamento produca effetto anche verso terzi, come previsto dall’art. 14 del DPR 1199/1971.
Il Comune è stato inoltre condannato a pagare 4.000 euro di spese legali ai ricorrenti, oltre accessori di legge e rimborso del contributo unificatoLa sentenza potrebbe avere effetti più ampi, poiché incide su atti amministrativi a carattere generale e rafforza il principio per cui le tariffe dei servizi socio-sanitari devono sempre essere commisurate alla reale situazione economica dell’assistito. In questo caso si tratta di disabili ma lo stesso principio andrebbe applicato anche in tutto il campo della terza età inseriti in strutture di assistenza.Gi.Ga.
Foto dell'autore

Nato a Modena nel 1969, svolge la professione di giornalista dal 1995. E’ stato direttore di Telemodena, giornalista radiofonico (Modena Radio City, corrispondente Radio 24) e consigliere Corecom (C...   

La Pressa
Logo LaPressa.it

Da anni Lapressa.it offre una informazione indipendente ai lettori, senza nessun finanziamento pubblico. La pubblicità copre parte dei costi, ma non basta. Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci segue di concederci un contributo. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di lettori, è fondamentale.