Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
'La sicurezza non è né di destra né di sinistra, anzi delle due è più di sinistra visto che i reati colpiscono più direttamente le fasce deboli della popolazione. Sinceramente non so di che parte politica è Alessandra Camporota, ma dal mio punto di vista rappresenta un valore aggiunto, non soltanto per questa amministrazione, ma per la città di Modena. La sua esperienza come funzionario dello Stato è riconosciuta come positiva e super partes'. Massimo Mezzetti, sindaco di Modena, introduce l'intervento dell'ex prefetto Alessandra Camporota, che da tre giorni ha assunto formalmente l'incarico di Assessore comunale alla sicurezza e ai servizi sociali (deleghe tenute in capo dal sindaco Mezzetti per due mesi, in attesa del pensionamento del prefetto). 'Ho avuto conferma del suo apprezzamento dai commenti al mio post con il quale, sui social, avevo annunciato il conferimento dell'incarico di assessore.
Tanti i pareri positivi, anche da coloro solitamente più critici sul mio profilo social e anche da componenti di altre parti politiche'.
La premessa di Mezzetti, nella presentazione stampa dell'Assessore Camporota, convocata in Municipio, è di fatto un continuo tentativo di sgombrare il campo dalle polemiche politiche e dal dibattito generato sull'opportunità per un prefetto di passare 'in assoluta continuità' (come lei stessa a ribadito oggi) dal ruolo di prefetto, rappresentante istituzionale e del governo e dello Stato in città e provincia, ad un ruolo basato certo su una esperienza riconosciuta sul piano tecnico ed istituzionale, ma di carattere politico. All'interno di un governo politico, e di una giunta di sinistra centro, della quale, per forza di cose, si condividono indirizzi e strategie. Politiche, appunto. E, anzi, quelle strategie politiche si è chiamati a tradurli nell'azione amministrativa. In sintonia con il sindaco.
E se il sindaco, fin da subito, aveva fatto il suo nome spiegando come erano andate le cose (anche se, come da lui specificato, non era tenuto a farlo potendo aspettare di affidare l'incarico alla sicurezza e ai servizi sociali solo a pensionamento avvenuto di Alessandra Camporota), da quest'ultima, e tantomeno dalla prefettura, non ci fu mai comunicazione ufficiale. Nemmeno quando non esercitò più le funzioni, venne messa a disposizione del ministero per eventuali incarichi prima della pensione, e le funzioni passarono al vicario facente funzioni fino all'arrivo del nuovo prefetto. Per Alessandra Camporota, alla quale oggi abbiamo chiesto il perché, è normale non ci siano state comunicazioni. .
Nel merito l'interrogativo che abbiamo girato allo stesso nuovo assessore, nell'incarico che continuiamo a declinare al maschile, così come lei stessa aveva sempre invitato a declinare il suo essere Prefetto, ovvero a non utilizzare il termine Prefetta, ('Io sono il Prefetto Alessandra Camporota' - ci disse in uno dei primi incontri dopo essere arrivata a Modena - 'Chiamatemi prefetto'), è il seguente:
Il fatto di assumere un ruolo politico oltre che istituzionale e il fatto di occuparsi da assessore e quindi sul fronte dei temi della sicurezza e dell'immigrazione su punti specifici e criticità affrontate, gestite ma non risolte da prefetto (dai problemi dell'accoglienza degli stranieri adulti e minori non accompagnati, al problema di agglomerati come l'R-Nord o tanto più le Costellazioni, dalle aree degradate e sempre più a rischio della città), rappresenta un limite o una opportunità? Alessandra Camporota è pronta, da assessore, a dare una svolta, come vorrebbe fare e ha promesso di fare Mezzetti, rispetto a situazioni critiche e non risolte da Prefetto? Il tema della Costellazioni ieri ha riguardato lei come prefetto, per il tema dell'accoglienza dei richiedenti asilo, e oggi la riguarda sia come assessore alla sicurezza sia ai servizi sociali direttamente coinvolte (e responsabile) delle persone in carico al Comune che vivono nello stesso edificio e in quell'edificio vengono mandate dai servizi sociali che oggi politicamente lei dirige. Stessa cosa sul Novi Sad e delle altre 5 zone individuate dal sindaco come aree critiche di fatto da bonificare e sulle quali imprimere una svolta.
'Giunta al termine del mio percorso da Prefetto in una città in cui mi sono trovata molto bene avrei voluto continuare a spendere ancora energie per Modena e mettendo a frutto la lunga esperienza maturata in questi anni qui e ancora prima anche come prefetto di Rimini. Alla luce di ciò non ho potuto dire di no alla proposta del sindaco nel quale ho percepito la stessa sensibilità. In particolare sul concetto di sicurezza integrata. Che si genera dal collegamento tra Stato ed enti locali a prescindere dall'appartenenza politica e che a Modena ha portato al primo Patto di legalità risalente al 1998. Oggi da assessore mi inserisco in una realtà dove ho già operato e dove ci sono tutti i presupposti di grande collaborazione e di lavoro comune. Avrei voluto continuare con una esperienza sul piano civile. Da romana avevo anche proposte a Roma. Ero abbastanza richiesta, ma ho deciso, in spirito di servizio, di accettare la proposta a Modena. In attesa del congedo pensionistico dall'8 al 31 luglio, non esercitando più le funzioni di prefetto, ho ricevuto dal Ministero un incarico di studio, su argomenti che conosco. Ora continua il mio servizio per la città'.
Gi.Ga.