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Dopo Bonaccini e il suo assessore Corsini (video sotto), a Modena, anche Muzzarelli e il presidente Tomei attaccano il Governo per la decisione in extremis del ministro Speranza di fermare la riaperture delle piste da sci prevista per oggi. 'Una decisione inaccettabile per la tempistica e inadeguata nel metodo. Prudenza e rispetto regole sono sempre fondamentali - affermano Tomei e Muzzarelli - tanto più in questa fase preoccupante di diffusione di varianti del virus. Ma la decisione, comunicata a mezzo stampa, poche ore prima della riapertura, non rispetta il lavoro degli amministratori locali e degli addetti agli impianti che hanno prodotto uno sforzo eccezionale al fine di assicurare una riapertura in sicurezza, tenendo conto anche dei recenti pareri favorevoli del Comitato tecnico scientifico. Così si mette in ginocchio un intero settore strategico per l'economia della montagna modenese, per questo occorre porre subito un rimedio tramite adeguati ristori'.
Parole che si aggiungono alle critiche del governatore leghista Zaia e della deputata leghista modenese Fiorini. 'Rispetto per la montagna, per gli imprenditori, i lavoratori della filiera e per tutto l'indotto del turismo della neve devastati dalla pandemia prima e dal 'metodo Conte' poi. Così non va - afferma la Fiorini - Da mesi ribadiamo che ripartire in sicurezza si può e dunque si deve. Richiudere ora, a distanza di poche ore dalla tanto sperata ripartenza, dopo aver sostenuto investimenti e stretto i denti fino all'inverosimile, significa non solo stagione finita ma anche chiusura definitiva delle attività'.
E così al primo scivolone il 'governo di tutti', diventa il 'governo di nessuno', quello nel quale nessun partito, pur facendone parte, si riconosce. Perchè, ricordiamo, nel nuovo Esecutivo siedono ben tre ministri Lega (Garavaglia, Giorgetti e Stefani) e ben quattro ministri Pd (Orlando, Guerini, Franceschini e il ferrarese Patrizio Bianchi).
Tutti colleghi e compagni di squadra di quel ministro Speranza che ha fermato la riapertura delle piste da sci.
E, ovviamente, non basta il timido distinguo di Giorgetti e Garavaglia secondo cui 'la montagna, finora dimenticata, merita rispetto e attenzione' e auspicano che 'gli indennizzi per la montagna devono avere la priorità assoluta, quando si reca un danno, il danno va indennizzato; già subito nel prossimo decreto'.
g.leo.
Redazione Pressa
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