Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
Alla sala Gorrieri di Palazzo Europa, riempita per metà, c'erano, oltre agli invitati e agli esponeni di Italia in Comune, rappresentanti di alcune associazioni ambientaliste, alcuni di Art. 1 - Mdp, i sindaci di Palagano, Zocca e anche il segretario cittadino del PD. C'erano vecchi (d'esperienza), liberali, ma non c'erano i delusi del M5S, pronti, come anni fa fu pronto l'attuale sindaco di Parma e Presidente del movimento dei sindaci (ora partito nazionale), Italia in Comune Federico Pizzarotti, a 'prendere' un altra strada, fuori dal movimento. Ed è forse questa assenza che ha fatto riflettere gli organizzatori del primo evento di presentazione del progetto di Italia in Comune accompagnato dalla scritta 'Modena'. Quasi a volere marcare il territorio su una presenza (quella di Italia in Comune che da movimento di sindaci si è trasformato in partito politico nazionale), che a Modena è già reale ed è rappresentato dal referente provinciale Roberto Adani, ex sindaco PD di Vignola, e dal referente regionale Serse Soverini.
Una presentazione, per Modena, che ha posto al centro il tema della legalità, interconnesso con la risposta a valore aggiunto rispetto al passato che oggi le istituzioni sono chiamate a dare all'offensiva della criminalità organizzata nelle dinamiche e nei metodo subdoli e pervasivi, emersi nel maxi processo Aemilia.
Una prima serata tematica servita anche, se non soprattutto, per contarsi e per contare chi potrebbe e vorrebbe essere coinvolto in un un progetto civico, anche se connotato a sinistra, indipendente. Ovvero con un proprio candidato civico. Che appunto dovrebbe pescare sostenitori nel bacino dei delusi. Del PD e del M5S prevalentemente, oltre che dal mondo ambientalista. Una sfida difficile, considerando lo spazio politico e che rischia di essere tardiva rispetto ad una campagna elettorale già entrata nel vivo e nella quale posizioni, schieramente e liste sono già di fatto definite.
'Non siamo in tanti, forse saremmo stati di più se avessimo trattato un tema diverso anziché quello della legalità' - afferma con un pizzico di ironia Pizzarotti.
I prossimi giorni saranno decisivi per la scelta su cosa fare. Se i referenti provinciali riusciranno ad individuare candidato ma soprattutto le condizioni politiche e numeriche per comporre una lista. Che a Modena più che per il risultato sarebbe, come tante altre liste di Italia in Comune create in altre città emiliano romagnole, funzionale alla corsa alle regionali, dove si giocherà non solo il destino politico dell'Emilia Romagna ma anche quello, nel medio periodo, del partito e dei suo attuali leader.
Gianni Galeotti