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Rebus Quirinale: ipotesi Frattini a palazzo Chigi e Draghi al Colle

Rebus Quirinale: ipotesi Frattini a palazzo Chigi e Draghi al Colle

Frattini piace Salvini, non dispiace ai 5 Stelle, è tollerato dal Pd che cosìscongiura la nefasta ipotesi-Berlusconi e non può essere criticato da Forza Italia


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Nelle convulse trattative che in queste ore affollano le agende dei leader politici si sta materializzando all'orizzonte una precisa ipotesi di sintesi tra le forze politiche. Una sintesi così riassumbile: Mario Draghi promosso presidente della Repubblica, il neo eletto presidente del Consiglio di Stato Franco Frattini scelto come sostituto di Draghi alla presidenza del Consiglio e un nuovo Governo che coinvolga come ministri i leader di partito, a partire da Enrico Letta e Matteo Salvini. E per il 'ribelle' Berlusconi? Al Cavaliere andrebbe il 'contentino' di una poltrona da senatore a vita, così come all'eterno rivale Romano Prodi.
A offrire pennellate via via più precise a questo quadro sono stati gli incontri romani di questi ultimi giorni tra Pd, Lega e 5 Stelle, con le colombe forziste a fare da mediatori rispetto alle mai sopite aspirazioni per il Colle di Silvio Berlusconi.
Se l'ipotesi di una staffetta tra Draghi e Mattarella appare da mesi tutt'altro che improbabile, la vera novità sarebbe rappresentata dalla scelta di Frattini come presidente del Consiglio. Ex ministro degli esteri del Governo Berlusconi, divenuto presidente del Consiglio di Stato, Frattini si è distinto proprio ieri per la decisione di bocciare la sentenza del Tar sullo scivolosissimo tema delle cure domicliari riconfermando la posizione ufficiale del Governo e del tanto criticato binomo Tachiprina-vigile attesa.
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Una operazione di salvataggio che dimostrerebbe proprio il ruolo 'sistemico' del 65enne politico romano.
Frattini piace Salvini, non dispiace ai 5 Stelle, è tollerato dal Pd che comunque scongiura la nefasta ipotesi-Berlusconi e non può essere per forza di cose criticato da Forza Italia. Un punto di mediazione, forse al ribasso, ma che consentirebbe a nessuno di vincere, ma contemporaneamente a nessuno attore di uscire completamente sconfitto. Neppure a Silvio Berlusconi, il cui potere mediatico - lo ricordiamo - non è affatto ininfluente nel nostro Paese e che, di fronte a uno smacco, l'asse Draghi-Pd teme possa reagire in modo scomposto.
Ovviamente il quadro è in evoluzione e la partita è tutt'altro che chiusa, ma le ambizioni di Frattini al momento non sembrerebbero malriposte.
Giuseppe Leonelli
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